C'era un prato, uno spiazzo tra due case, dove la gramigna dei bordi dirada verso il mezzo, fino a consumarsi nella polvere. Ci sono cespugli bassi che lasciano attaccate ai maglioni grosse bacche uncinate. Erbe esili con spighe gialle che non si devono mettere in bocca, perché ci si può soffocare, ma che infilate nella manica, muovono da sole verso l'ascella e fanno il solletico.
Ci sono vetri scuri e frammenti di mattone per terra. Anche pezzi di ferro. Grandi nemici. Ruggine, tetano, disinfettarsi subito.
I ragazzi chiamano questo posto il campetto e ci giocano al calcio di pomeriggio.
Le rondini di sera ci volano sopra.
Marco Weiss, Il calciatore, Marcos y marcos 1990.
Ps. Questa puntata, l'ultima, di Scrittori nel pallone ha un debito, verso una antologia: La partita di pallone, storie di calcio. Sellerio editore Palermo. Grazie.