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Responsabile del desk Cultura e spettacoli

La mente guida l'esoscheletro, ed è il gol più bello

Questa sera alle 22, ora italiana, non avrà inizio soltanto un grande evento sportivo e sociale: nascerà anche una nuova speranza, che coinvolge 25 milioni di persone che dipendono da una sedia a rotelle. A dare il calcio d'inizio ai Mondiali brasiliani sarà infatti un ragazzo paraplegico, grazie a un esoscheletro guidato direttamente dal suo pensiero. Una speranza per le persone che convivono con una disabilità, e anche un significativo trionfo della scienza.

«Abbiamo proposto al Governo brasiliano di inaugurare i Mondiali con una dimostrazione scientifica senza precedenti, invece che con la classica cerimonia di intrattenimento». A formulare la proposta era stato il neuro-scienziato Miguel Nicolelis, autore di Il cervello universale (Bollati Boringhieri), un notevole saggio che esplora con chiarezza la nuova frontiera delle connessioni tra uomini e computer.

Un team internazionale ha disegnato un esoscheletro, realizzato con una stampante 3D e controllato direttamente dalla mente, che darà al giovane la possibilità di calciare un pallone e inaugurare in questo modo magnifico la cerimonia d’apertura della festa sportiva. Le ossa e i muscoli dell’esoscheletro sono fatti di una lega di metalli leggeri e di pompe idrauliche, ma il cervello che lo guida è interamente umano: le onde cerebrali del giovane riescono a tradursi in movimenti. L’uomo muoverà le sue gambe robotiche col pensiero!

L’idea è partita proprio da Miguel Nicolelis, neuroscienziato brasiliano, ora alla Duke Univeristy, North Carolina, anima e ideatore del «Walk Again Project»: sarà uno degli otto pazienti paraplegici coinvolti nel suo progetto a dare il calcio d’inizio dei mondiali.

Stanotte, quando vedrete il ragazzo inaugurare i Mondiali con il movimento della sua gamba, tenete a mente che non solo sta cominciando la più grande festa sportiva del pianeta, ma che si sta celebrando anche la forza positiva della scienza, capace di dare speranza a milioni di persone disabili.

E quel calcio del ragazzo tetraplegico resterà - ci scommettiamo - come uno dei momenti più alti dell'avventura brasiliana.


12 giugno 2014

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