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Giornalista

L'uomo con il fischietto

Alla fine probabilmente l'unico pezzo di  Italia sopravvissuto fino alla  finale Mondiale, la terna arbitrale, guidata da Nicola Rizzoli, ci dice qualcosa di noi.

In un luogo in cui, si tratti di campo di calcio o di altre più pressanti e significative controversie, l'arbitro è per definizione insultato e insultabile, probabilmente si selzionano i migliori.  Perché ci vuole in fisico bestiale (ma soprattutto un equilibrio particolare) per scegliere di far rispettare le regole in un Paese così.

Non è la prima volta che un arbitro italiano arbitra, bene, la finale mondiale. E forse qualcosa vorrà dire. Gli argentini ovviamente recriminano, ma non a caso a Buenos Aires abitano più italiani che a Roma. Non è colpa di Rizzoli, che ha cercato di non eccedere in protagonismo né a favore né contro, se l'Argentina non ha vinto: se si arriva quattro volte soli davanti al portiere e quattro volte si manda l'occasione alle ortiche, non si può prendersela con nessuno, solo mangiarsi le mani.


14 luglio 2014

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