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mercoledì 09 ottobre 2024
 
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Giornalista

L'uomo dei destini

Zdenek Zeman, uno che Ct azzurro non lo diventerà probabilmente mai, un po’ perché non siamo pronti a un “papa straniero” e un po’ perché uomo troppo contro per essere ancheistituzionale, persino in una Nazionale che ha fatto del  "soli contro tutti" la sua arma segreta. Troppo defilato, troppo straniero, troppo solo e lontano, Zeman, chiuso in quel carattere di carta vetrata che non le manda mai a dire a nessuno, men che meno al potere. Antitetico in un mondo che spesso ha paura di dire per non urtarsi, e mena rimbalzi di parole vuote.

Zeman no. Dice, troppo per i gusti di molti. E fa. E vede. E infatti c’è – indirettamente ­- la sua mano ruvida in questa Italia che va a sognare di ballare il calcio a casa del Brasile: è la mano che ha forgiato e fatto esordire Ciro Immobile, Lorenzo Insigne  e Marco Verratti, settant’anni in tre. È stato appena due stagioni fa a Pescara e il Brasile, da là, sembrava davvero l’altro mondo . E invece non lo era.


10 giugno 2014

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