Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 15 ottobre 2024
 
Libri mondiali Aggiornamenti rss Paolo Perazzolo
Responsabile del desk Cultura e spettacoli

Siete pronti a godervi la Coppa Jules Rimet?

Jules Rimet ((1873-1956), il papà dei Mondiali di calcio.
Jules Rimet ((1873-1956), il papà dei Mondiali di calcio.

Ormai ci siamo, l'attesa è quasi finita. Fra circa due giorni avrà inizio la Coppa Jules Rimet! Come, non sapete che cos'è? O, per meglio dire, chi è? Ma i Mondiali di calcio in Brasile, che cos'altro! Solo che in passato, per un certo periodo di tempo, sono stati chiamati così: Coppa Jules Rimet.

La domanda sorge spontanea: chi è costui?

Gli appassionati di sport e di storia dello sport lo conosceranno bene. A beneficio di tutti gli altri, ricordiamo che fu un grande dirigente sportivo francese (1873-1956), presidente della Fifa dal 1921 al 1954. E fu proprio nel corso di questo lunghissimo mandato che Rimet ebbe la felice intuizione di una manifestazione calcistica che coinvolgesse tutte le nazioni del mondo.

Insomma, è lui il papà del Mondiali di calcio, che hanno il loro anno di nascita nel 1930.

In onore dell'inventore dei Mondiali, l'originaria "Coppa del mondo" si trasformò dal 1946 al 1970 in "Coppa Jules Rimet". Per poi acquisire il nome definitivo e, diciamolo, meno romantico e più commerciale, di "Coppa del mondo Fifa".

Questa è una delle storie che troverete nell'Atlante dei mondiali (Isbn edizioni), a cura di Massimo Coppola, ambizioso tentativo di sviscerare la portata sociale dei Mondiali di calcio. Ventidue autori (giornalisti e scrittori) ripercorrono le venti edizioni organizzate dal 1930 ad oggi, raccontando incontri, calciatori, vicende memorabili, ma anche episodi marginali, ma non meno simbolici.

Qualche esempio: le rocamboloesche vicende toccate in sorte all'arbitro della prima finale mondiale, i trionfi della Nazionale sotto fascismo e nazismo, l'incredibile successo degli Stati Uniti contro l'Inghilterra nel 1950, la partita del secolo fra Italia e Germania del '70...

Eventi passati alla storia e dettagli si alternano per raccontarci "il più grande spettacolo dopo il Big Bang", come direbbe Jovanotti.


10 giugno 2014

  • %A
 
Edicola San Paolo