Leggo il titolo dell’articolo “Per arginare i femminicidi dovremmo ripartire dai nostri adolescenti”. Leggo la lettera del signor Sandro e la risposta di Fabrizio Fantoni. Mi dico: tanti tra i più grandi santi sono stati dei peccatori accaniti che hanno odiato i loro errori/orrori e di conseguenza si sono convertiti alla Santissima Trinità! E mi chiedo: perché dai giovani? I giovani sono stati dei bimbi che crescendo hanno assimilato le leggi dei più grandi. È vero che il lavoro dei genitori è il lavoro più difficile e duro da portare al termine nei migliori dei modi in tutti i momenti della giornata! Forse aiutarci tra noi grandi è più “fruttuoso” ed educativo per i più piccoli. EMANUELA
Cara Emanuela, penso che il senso della lettera di Sandro e la risposta del nostro psicoterapeuta Fabrizio Fantoni siano complementari a quello che tu scrivi. Anzi, grazie perché il tuo pensiero aggiunge un elemento importante alla riflessione. Lo riassumerei in questo modo: l’educazione dei giovani all’amore è la migliore prevenzione al dramma dei femminicidi, come scrive Fantoni. Un amore che significa prima di tutto rispetto dell’altro, volere il bene dell’altro. Questo processo educativo non si fa però soltanto a parole, ma con la testimonianza di una vera vita d’amore da parte dei “grandi”, dai genitori agli educatori di ogni genere. In una parola, da tutti noi adulti. Dobbiamo partire da noi stessi, come tu giustamente sottolinei. E allora anche il fenomeno dei femminicidi potrà forse arginarsi, ripartendo così dai giovani stessi.