La battuta circola sui social e intende essere ironica: «Presto le vecchiette aiuteranno gli adolescenti che chattano ad attraversare la strada». Ma la boutade, che sembra uscire dalla sceneggiatura di un film di Woody Allen, nasconde una triste realtà: il 46 per cento degli adolescenti che utilizzano Internet hanno uno smartphone (spesso molto costoso) e il 20 per cento possiede un tablet. Ma la preoccupazione non è questa, perché gli strumenti digitali se bene utilizzati sono parecchio utili e formativi. Il problema è che gli adolescenti sembrano non poterne più fare a meno: 1 su 2 (cioè il 50 per cento) sente un «forte bisogno di controllare lo smartphone e le chat a cui è iscritto. E, ciò che è più inquietante, si sente a disagio, impotente e "perso" se non può controllare gli aggiornamenti a causa, per esempio, della batteria scarica».
I primi risultati monitorati dalla Società italiana di pediatria sulla dipendenza dalle chat line degli adolescenti? Eccole:
1) stanchezza (perdita di sonno);
2) difficoltà ad alzarsi la mattina;
3) calo del rendimento scolastico;
4) modificazione delle abitudini di vita;
5) lento, ma progressivo allontanamento dagli amici;
6) abbandono di altre forme di intrattenimento (tv, letture, gioco, musica, ecc…);
7) irascibilità;
8) disobbedienza e ribellione;
9) stato di apparente benessere e serenità quando è al pc.
E i genitori che contromisure intendono prendere?