Nella domenica della gioia, papa Francesco si affaccia alla finestra del palazzo apostolico e benedice le migliaia di "Bambinelli" che, grazie al Centro oratori romani, in tanti hanno portato in piazza San Pietro e che poi verranno messi nei presepi di famiglie, scuole e parrocchie. A quanti sono in ascolto dell'Angelus papa Francesco regala anche un piccolo libro di preghiere preparato dall'Elemosineria apostolica e pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana perché possano pregare davanti al presepe.
«La gioia di Gesù, "con gesù la gioia è di casa", come dice quello lì», aveva sottolineato il Papa leggendo uno striscione presente in piazza. E ha ricordato che «il cuore dell’uomo desidera la gioia. Ogni famiglia, ogni popolo aspira alla felicità. Ma qualè la gioia che il cristiano è chiamato a vivere e testimoniare? E’ quella che viene dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza nella nostra vita. Da quando Gesù è entrato nella storia, con la sua nascita a Betlemme, l’umanità ha ricevuto il germe del Regno di Dio, come un terreno che riceve il seme, promessa del futuro raccolto. Non occorre più cercare altrove! Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre. Non si tratta di una gioia soltanto sperata o rinviata al paradiso, qui siamo triste e poi saremo felici. No, la gioia è già reale e sperimentabile ora, perché Gesù stesso è la nostra gioia, come è la nostra pace».
«Come dice il vostro cartello? Con Gesù la gioia è a casa. Ripetiamolo. E senza Gesù c'è la gioia?». «Nooo», dice il Papa con la folla e poi insiste: «Bravi!».
Il Papa spiega che siamo tutti missionari della gioia: «Si tratta di una missione bellissima, simile a quella di Giovanni Battista: orientare la gente a Cristo – non a noi stessi! –perché è Lui la meta a cui tende il cuore dell’uomo quando cerca la gioia e la felicità. Ancora san Paolo, nella liturgia di oggi, indica le condizioni per essere “missionari della gioia”: pregare con perseveranza, rendere sempre grazie a Dio, assecondare il suo Spirito, cercare il bene ed evitare il male. Se questo sarà il nostro stile di vita, allora la Buona Novella potrà entrare in tante case e aiutare persone e famiglie a riscoprire che in Gesù c’è la salvezza. In Lui è possibile trovare la pace interiore e la forza per affrontare ogni giorno le diverse situazioni della vita, anche quelle più pesanti e difficili».
Il modello sono i santi: «Non si è mai sentito di un santo triste o di una santa con la faccia funebre, sarebbe un controsenso», spiega papa Francesco. Ed esorta: «Con lo sguardo rivolto al Natale ormai vicino, la Chiesa ci invita a testimoniare che Gesù non è un personaggio del passato; Egli è la Parola di Dio che oggi continua ad illuminare il cammino dell’uomo; i suoi gesti – i Sacramenti – sono la manifestazione della tenerezza, della consolazione e dell’amore del Padre verso ogni essere umano».
«Ho dimenticato come era quella frase», dice il Papa per far ripetere ancora, alla piazza, «Con Gesù la gioia è di casa». E poi, dopo tutti i saluti il Buon Natale particolare è per i bambini. «Complimenti, voi siete stati bravi, siete stati gioiosi qui in piazza e ora portate il presepe benedetto. Vi ringrazio per la vostra presenza e vi auguro buon Natale. Quando pregherete a casa, davanti al vostro presepe, ricordatevi anche di pregare per me, come io mi ricordo di voi. La preghiera è il respiro dell’anima: è importante trovare dei momenti nella giornata per aprire il cuore a Dio, anche con le semplici e brevi preghiere del popolo cristiano. Per questo, oggi ho pensato di fare un regalo a tutti voi che siete qui in piazza: una sorpresa, un regalo, vi darò un piccolo libretto tascabile che raccoglie alcune preghiere, per i vari momenti della giornata e per le diverse situazioni della vita. Alcuni volontari lo distribuiranno. Prendetene uno ciascuno e portatelo sempre con voi, come aiuto a vivere tutta la giornata con Dio e perché non dimentichiamo quel messaggio tanto bello che voi avete fatto con il cartello». E fa ripetere ancora, a tutti, «Con gesù la gioia è di casa. Arrivederci e tanta gioia».