ANTONIO, 59 ANNI, vive in una angosciante solitudine, privo dei mezzi necessari a una decorosa sopravvivenza. L’uomo non ha mai avuto un posto di lavoro sicuro, ma solo occupazioni saltuarie di vario genere. Affetto da diabete mellito, soffre anche di esaurimento nervoso e grave depressione. Ha pure subito da poco un delicato intervento chirurgico alle corde vocali e fa molta fatica a farsi capire. Consapevole del suo stato e scrupoloso nel sottoporsi alle terapie psico-farmacologiche, purtroppo solo palliative, è particolarmente spaventato dalle condizioni di precarietà in cui si trova da quando gli sono venuti a mancare la madre e lo zio che, con le loro pensioni minime, rappresentavano l’unico modesto reddito della famiglia.