Più di un anziano su cinque in Italia vive in condizioni di fragilità. Precisamente sono quattro milioni gli over 60 in difficoltà e oltre un milione quelli che versano in condizioni critiche: nonni e nonne non più autosufficienti che hanno un costante bisogno di aiuto. I più colpiti, purtroppo, sono coloro che di- spongono di un basso reddito o vivono al Sud, anche se non mancano le eccezioni in altre aree del Paese. Un problema aggravato dalla carenza o addirittura dall’assenza di servizi di Assistenza domiciliare integrata (Adi) o da Rsa non proporzionate al numero di anziani fragili presenti in tre Regioni su quattro. Lo rivela una ricerca di “Italia Longeva”, presentata recentemente al ministero della Salute, che si basa su dati del 2019. Nel frattempo le cose sono pure peggiorate. Il Covid, sottolinea la ricerca, «con l’alto tributo di vite tra gli anziani, ha portato alla ribalta il concetto di fragilità, una condizione tipica dell’invecchiamento caratterizzata da un’aumentata vulnerabilità a eventi acuti e che si associa a una mortalità fino a cinque volte più elevata». Insomma, mentre la nostra società invecchia sempre di più, anche a causa della denatalità, ci ritroviamo impreparati ad affrontare una condizione difficile che talvolta mina il benessere di intere famiglie. Certamente, vivere più a lungo è una grande conquista, ma conta anche la qualità della vita. Nel frattempo abbiamo il record di centenari che sono ormai quasi 18 mila. Mentre in 1.000 hanno già superato i 105 anni di età. Piccola curiosità: questi ultimi hanno resistito meglio di tutti all’assalto del Covid.