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lunedì 12 maggio 2025
 

Arabia Saudita, la parola alla frusta

Una frusta araba.
Una frusta araba.

Raif Badawi ha 32 anni, è saudita e ha commesso un gravissimo delitto: ha aperto un blog intitolato "Free Saudi Liberals" (Libertà per i liberali sauditi). Così gli è successo quanto segue:
1. nel 2008 viene per la prima volta arrestato e interrogato. Gli inquirenti minacciano di accusarlo di apostasia, reato che in Arabia Saudita prevede la pena di morte, ma poi lo rilasciano.
2. nel 2009 gli viene ritirato il passaporto e tutti i suoi beni sono sequestrati. La famiglia di sua moglie, allora, chiede alle autorità religiose il divorzio forzoso, prendendo a pretesto appunto l'accusa di apostasia.
3. nel 2012 Badawi, che nel frattempo ha proseguito con il sito, viene di nuovo arrestato e di nuovo accusato di apostasia. Il 22 dicembre dello stesso anno, dopo una lunga detenzione preventiva, i magistrati decidono di mandarlo sotto processo.
4. nel 2013 (30 luglio) la corte condanna Badawi a 7 anni di prigione e 600 frustate. Il suo sito viene oscurato perché "viola i valori islamici e propaganda il pensiero liberale".
5. il 7 maggio di quest'anno Badawi viene ricondannato: questa volta gli anni di prigione sono 10 e le frustate 1.000.

Detto che anche il suo avvocato difensore è poi stato arrestato, Badawi è chiaramente ostaggio dello scontro di poteri diversi. Il suo sito non era affatto eversivo ma semplicemente chiedeva una riforma del sistema giudiziario, in particolare per quanto riguarda la partecipazione delle autorità religiose. E questo è proprio ciò che il regime non può permettersi. Da qualche tempo l'Arabia Saudita, che ha appoggiato e finanziato estremismi islamici di ogni sorta all'estero, si preoccupa di non re-importare il fanatismo che ha contribuito a esportare. Così ha dato un giro di vite sui movimenti islamici, mettendone molti fuori legge, vietando ai suoi cittadini di andare a combattere in Siria e chiedendo per tutto questo la collaborazione delle autorità religiose islamiche.  

Ne abbiamo parlato anche in questo blog. Per ottenere tutto ciò, re Abdallah ha bisogno della collaborazione dei religiosi. Quindi, tutto può fare tranne che irritarli, limitando la loro libertà di giudizio in tutte le questioni giudiziarie che hanno un'attinenza con la fede. Il che, in un ambiente islamico tradizionalista come quello saudita, vuol dire: tutte. Resta l'amarezza per tutti quei leader tipo Barack Obama che pontificano ogni giorno su libertà e democrazia e poi, com'è successo anche a lui durante la recente visita, quando arrivano in Arabia Saudita tacciono e si genuflettono di fronte al potere del petrolio.

Questi e altri temi di esteri anche su fulvioscaglione.com

13 maggio 2014

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