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sabato 14 settembre 2024
 

Assunzione della Beata Vergine Maria (anno A) - 15 agosto 2023

Docili alla Parola, fecondi nella fede

 

Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Luca 1,46-48

 

La grande solennità del 15 agosto colloca al centro la Madre del Salvatore e ne celebra la gloriosa Assunzione al Cielo in anima e corpo: in Maria, donna nuova, non toccata dal peccato, prima discepola del Figlio, Regina degli Apostoli e Madre della Chiesa, Corpo mistico di Cristo, si realizza la chiamata alla santità e alla Vita senza fine, nella gloria della Resurrezione, che il Signore Gesù ha acquistato a ogni uomo e ogni donna con il suo sangue (cfr. II lettura della Veglia e del Giorno, 1Corinzi 15).

Gesù e Maria costituiscono la primizia della nuova umanità: nel venerare l’Assunta non contempliamo una condizione astrusa e irraggiungibile ma la nostra stessa vocazione, e vediamo già compiuta in Lei, come nel suo Figlio divino e proprio in virtù del sacrificio di Lui, la perfezione dell’umano cui tutti siamo stati chiamati. Maria è il modello di ogni credente: in lei si realizza in modo perfetto l’ascolto docile e fecondo della creatura verso il Creatore, l’unica dimensione che consente di essere ricolmati della grazia dello Spirito e di ottenere la vera fecondità del cuore, una generatività grande e abbondante, promessa dal principio all’uomo e alla donna, confermata ad Abramo, Isacco, Giacobbe, tutti i patriarchi e l’intero popolo dell’Alleanza, per esprimersi, alla pienezza dei tempi, nella figlia di Sion, l’Arca (cfr. I lettura e Responsorio della Veglia, 1Cronache 15; Salmo 131) capace di custodire l’amicizia con Dio e di accogliere in sé Dio stesso fatto carne per offrirlo al mondo, frutto di un grembo umano trasfigurato dalla presenza del Signore. È la chiamata di tutti noi: saper prestare ascolto alla Parola, senza riserve e reticenze, perché essa ci renda fecondi (cfr. Vangelo della Veglia, Luca 11), generativi nella fede e capaci di annunciare veramente la salvezza agli uomini di oggi, con la creatività che lo Spirito suggerisce perché il Vangelo della Vita, in ogni tempo, sia diffuso fino ai confini della terra. Il nostro Dio, il Vivente, ama la Vita, e la affida dal principio in modo speciale alla Donna, custode dell’Alleanza che il Creatore ha voluto stabilire con la creatura umana, nemica del male e del peccato proprio perché madre, amica di Dio e della Vita (cfr. Genesi 3,15): dall’inizio alla fine della Scrittura la Madre è profezia di salvezza, contrapposta al serpente antico, che da sempre la insidia perché vuole «divorare il bambino appena nato», segno della Vita nuova che Dio dà (I lettura del Giorno, Apocalisse 11). Nonostante le tentazioni e le prove, il credente, ricolmo della Vita vera che è Cristo, sempre sente l’urgenza di «mettersi in cammino», come Maria, per raggiungere «in fretta la città» e portare il Signore, cantando a gran voce il proprio Magnificat verso Colui che, attraverso le generazioni, compie grandi cose e realizza le Sue promesse. Sono beati, in ogni tempo, coloro che «credono nell’adempimento delle parole del Signore»: questi sono per Gesù «fratelli e madre» (cfr. Luca 8,21), chiamati in Cristo, con Maria, alla gloria senza fine della Resurrezione.

 

 


10 agosto 2023

 
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