Pellegrinaggio di fedeli a Medjugorje
Il mio parroco, non accogliendo l’invito alla prudenza
più volte raccomandato dalla Chiesa e anticipando,
evidentemente, quale sarà il pronunciamento della Santa
Sede in merito ai fatti di Medjugorje, stamane ha incentrato
buona parte dell’omelia domenicale sull’ennesimo
messaggio della Madonna. Nella mia parrocchia capita,
altresì, che si reciti il “rosario di Medjugorje” e vengano organizzati
“pellegrinaggi” sul luogo delle apparizioni. Non
ricordo, pur essendo un assiduo vostro lettore, che Famiglia
Cristiana abbia mai trattato dell’argomento, probabilmente
in ossequio a quella prudenza che tale trattazione
richiede. Da tempo seguo la vicenda, iniziata nel lontano
1981, attraverso l’attenta lettura di articoli di stampa pro
e contro la soprannaturalità dei fatti accaduti, e mi rendo
conto che a prevalere è l’apologetica a difesa delle apparizioni
e dei “veggenti”. Papa Francesco è già in possesso
delle conclusioni della Commissione di studio. Temo, però,
che per evitare eventuali fratture, di cui nessuno può valutare
l’ampiezza e le conseguenze, non verrà mai un chiaro
pronunciamento. Mi rendo conto che l’argomento è di rara
delicatezza, ma vorrei un suo parere in merito.
DANIELE S
Intanto, caro Daniele, volevo ricordarti che su Medjugorje
abbiamo scritto in diversissime occasioni, soprattutto nei primi
anni in cui è esploso questo fenomeno. Ma non solo. Sempre però
con la prudenza necessaria, raccomandata dalla Chiesa, e facendo
una cronaca onesta delle polemiche e divergenze di opinioni
tra chi è fortemente contrario e chi è fin troppo favorevole. Oltre
a riconoscere, con chiarezza, che indipendentemente dalla soprannaturalità
dei fatti, Medjugorje è un luogo di preghiera e di
conversioni. Ora, dopo anni di studi e approfondimenti da parte
della Commissione presieduta dal cardinale Ruini, presto verrà
una risposta da parte della Santa Sede. Quale, non possiamo
conoscerla né prevederla. Un principio, comunque, va sempre
tenuto presente, come ha ricordato papa Francesco: «L’ultima
parola di Dio si chiama Gesù e niente più».