Paul McCartney (foto Ansa)
Stimatissimo don Antonio, le scrivo per comunicarle la mia delusione relativa al concerto di Paul McCartney a Lucca. Seguo quest’artista da quando frequentavo le medie e avrei voluto vederlo esibirsi, considerando anche che è anziano e difcilmente tornerà in Italia. Spero che nella sua rubrica possa occuparsene, anche se Paul non è cattolico (nella biografia La versione di Paul si legge che è agnostico). Il biglietto meno caro costa sui 120 euro, posto in piedi. Su un sito di prevendita il costo è di 98 euro, ma un click dopo l’altro sale a 120: circa 5 euro di Iva, 5 per il rimborso in caso di mancata partecipazione, 10 per la spedizione. Siccome la musica è considerata cultura, i prezzi dovrebbero essere accessibili a tutti. Io, per esempio, non me lo posso permettere: dovrei anche spendere altro denaro per il viaggio in treno e per una camera di hotel.
FABIO
Caro Fabio, capisco il tuo disappunto. Per quanto riguarda Paul McCartney, lo conosco solo come componente dei Beatles e non ho mai seguito la sua carriera solista. Comunque, è senz’altro un grande musicista e il suo concerto merita di essere seguito. Anche perché oggi i concerti quasi sempre sono dei veri e propri eventi, spettacoli di luce, suoni e coreografie. Questo spiega anche, almeno in parte, l’alto costo dei biglietti. Non c’è solo l’artista che suona con la sua band, ma anche l’apparato di sicurezza, i tecnici, le attrezzature da montare e smontare, le luci, il trasporto. Insomma, la “macchina” di un concerto è molto complessa e costosa. D’altra parte, lo spettacolo di un’opera lirica alla Scala non è che costi di meno. Circa le prevendite dei biglietti, le agenzie si fanno ben pagare il servizio. C’è a volte anche il fenomeno della scomparsa in breve tempo dei biglietti, messi poi in vendita a prezzi assurdi su altri circuiti (di questo si è occupato anche l’Antitrust). Che fare allora? Si può ascoltare la propria musica preferita a casa, mentre per lo spettacolo dal vivo si deve fare una scelta: forse uno o due concerti all’anno, benché costosi, ce li si può permettere