È in uscita un’espansione di Civilization V, il videogioco storico-culturale nel quale ci si assume l’onere di far evolvere un’intera civiltà. Si possono manipolare molte varianti diverse, dalla forza militare a quella diplomatica, dall’economia alla cultura, dalle conquiste territoriali alle esplorazioni.
La nuova espansione – che è la seconda, ricordo che le espansioni su usano possedendo già il dvd del gioco – si incentra sulle ritte commerciali e sul turismo, visto come mezzo di “conquista culturale”.
Fra i più celebri format classici dei videogame, Civilization V ha risentito della concorrenza di videogiochi molto più “commerciali”, dove poco importa la paziente tessitura di un progetto e si preferiscono l’azione frenetica e gli scontri all’ultimo sangue. Niente di tutto questo qui: si gioca serenamente per turni e le battaglie, che non mancano, non sono più cruente di quelle degli scacchi.
Ho sempre pensato che Civilization sia l’emblema di una possibile linea di giochi adatti alla famiglia, in cui l’interattività s’indirizza verso sfide stimolanti per l’intelligenza.