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giovedì 24 aprile 2025
 

Come affrontare le tempeste della vita? Il segreto della fiducia in Dio

Il racconto della tempesta calmata da Gesù è riportato nei Vangeli di Marco, Matteo e Luca. La scena inizia con Gesù che invita i discepoli a passare all’altra riva. Salgono sulla barca, ma improvvisamente una violenta tempesta si abbatte su di loro, con onde così alte da riempire l’imbarcazione. Questo tipo di eventi era frequente sul lago di Tiberiade, dove i venti provenienti dal Mediterraneo e dal deserto siriano si scontrano creando fenomeni improvvisi e pericolosi.

La barca, simbolo della nostra fragile vita, si ritrova in balia della tempesta nonostante la presenza di Gesù. Questo ci ricorda che, anche se Dio è nel nostro cuore, non siamo esenti dalle prove e dalle difficoltà. Prima o poi le tempeste arrivano per tutti, ed è una realtà che dobbiamo accettare.

Nel racconto, Gesù dorme, e i discepoli, presi dalla paura, lo svegliano. Anche noi, di fronte alle difficoltà, spesso ci sentiamo come loro: pensiamo che Dio stia dormendo, che non si curi di noi. Ma non è così. Dio c’è, anche quando sembra assente. Come diceva il teologo Dietrich Bonhoeffer: “Dio non ci salva dalle tempeste, ma nelle tempeste. Non ci salva dal dolore, ma nel dolore.”

Dio non ha risparmiato suo Figlio dalla croce, ma lo ha salvato attraverso la croce. Anche noi siamo chiamati a scoprire cosa possiamo imparare dalle prove della vita. Quando Dio sembra distante, possiamo invocarlo e fidarci di Lui, proprio come i discepoli che gridano: «Maestro, non ti importa che moriamo?».

Questo grido non esprime solo la paura del dolore o della sofferenza, ma una paura ancora più profonda: quella dell’abbandono e della solitudine. Pensiamo che neppure Dio si interessi di noi. Eppure, anche quando sembra lontano, Dio è presente, ci ama, ci sostiene e, al momento opportuno, interviene per riportare calma e serenità.

Dopo aver calmato la tempesta con le parole: «Taci, calmati», Gesù si rivolge ai discepoli con una domanda che ci interpella ancora oggi: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Spesso le nostre paure sono alimentate dalla mancanza di fede e fiducia. Soffriamo più per le nostre immaginazioni e per i futuri possibili che costruiamo nella mente, piuttosto che per le difficoltà reali.

E allora, perché non ci affidiamo? Perché non ci confidiamo con un amico fidato o, per chi lo desidera, con Dio? La preghiera del cuore ci aiuta a trovare forza e conforto. Non elimina le tempeste della vita, ma ci dona il coraggio per affrontarle.

Oggi l’invito è chiaro: apriamo il nostro cuore alla fiducia. Che sia verso gli altri o verso Dio, non siamo soli ad affrontare le nostre tempeste. Dio non ci esime dalle sofferenze, ma ci dà la forza per superarle.

E tu, a chi ti affidi quando affronti le tempeste della tua vita?

 

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02 dicembre 2024

 
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