Quando mi sono convertito, una delle prime domande che mi sono posto è stata: Come si fa a pregare? La risposta l’ho trovata prima di tutto nel Vangelo, guardando l’esempio di Gesù. Poi grazie ad un percorso di scuola di preghiera concreta con fratelli e sorelle di cammino nella comunità Nuovi Orizzonti, ma sempre avendo come unico Maestro e Signore Gesù e in lui il modello a cui guardare. Lui spesso si ritirava da solo, la mattina presto o durante la notte, per dialogare a cuore aperto con il Padre. Pensiamo al Getsemani, nel momento più difficile: Gesù non solo prega, ma si abbandona alla volontà del Padre: "Padre, allontana da me questo calice; tuttavia, non sia fatta la mia ma la tua volontà." Gesù si fida e si affida completamente al Padre. Ma non solo: ogni sua azione, ogni attimo della sua vita, è vissuto in comunione con Lui.
Dunque, la preghiera non è solo un momento o uno spazio da dedicare, ma un respiro continuo del cuore e dell’anima, un vivere in comunione con Lui. Nel Vangelo di Luca, i discepoli, vedendo Gesù pregare, gli domandano: Maestro, insegnaci a pregare. Immagino che la profondità del suo rapporto con il Padre abbia suscitato in loro il desiderio di apprendere il suo stile di preghiera. Gesù risponde con il Padre Nostro. Non lo propone solo come preghiera da recitare, ma come una vera scuola di preghiera: ogni parte di essa diventa uno stile di vita. C’è un bellissimo capitolo nel libro Dialogare con Dio scritto da Chiara Amirante che sviluppa proprio il Padre Nostro non come una semplice preghiera, ma come una scuola di preghiera, dove ogni frase e parola hanno qualcosa da insegnare…
Oltre al Padre Nostro, ci sono altri punti chiave che Gesù sottolinea. Innanzitutto, mette una condizione indispensabile: "Se stai per presentare la tua offerta all’altare e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì il tuo dono, va’ prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono." Per pregare davvero, occorre essere in comunione con gli altri. Il perdono, dunque, è una condizione imprescindibile.
Ma non basta. Gesù insegna anche a insistere nella preghiera: "Bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete." E c'è un dono dei doni da chiedere con fiducia: lo Spirito Santo, che il Padre non rifiuta mai a chi lo domanda. Un altro insegnamento che mi ha toccato profondamente è quello in cui Gesù invita a pregare con semplicità e verità. Dice di non farlo in pubblico per essere visti, ma di entrare nella propria camera, chiudere la porta e pregare il Padre nel segreto. Questa "camera" può anche essere la stanza del nostro cuore. Gesù assicura che il Padre sa già di cosa abbiamo bisogno. E allora vi invito: prendete dei momenti di silenzio e preghiera. Entrate nella camera del vostro cuore, imparate da Gesù a pregare davvero, e scoprirete una comunione che trasforma la vita.