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martedì 20 maggio 2025
 

Corruzione: punire i colpevoli per risarcire gli onesti

Non ho parole. Dopo i ripetuti fatti di malcostume e corruzione, tangenti e dipendenti pubblici che frodano lo Stato, io sto davvero male. Montagne di soldi sperperati o guadagnati ingiustamente a scapito di tutta la società. Ma il mio pensiero va soprattutto ai padri e alle madri di famiglia che hanno perso il lavoro a causa della crisi o per altri gravi motivi. Penso anche a chi il lavoro ce l’ha, ma i soldi sono pochi e non bastano per le necessità di famiglia. Mi riferisco non a spese per ferie e ristoranti, ma per necessità primarie come cibo e medicine, af‹tto o mutuo della casa. A queste persone che, con dignità e onestà, vivono tra mille dif‹coltà, preoccupazioni e privazioni, mi sento di dover chiedere seriamente scusa. Sono certa che nella società non tutti sono ladri e corrotti. Solo i soldi guadagnati onestamente danno quella serenità e dignità che ci rendono veri cittadini del mondo.
ROSA

Ormai non c’è giorno in cui non apprendiamo di uno o più arresti per corruzione o frode di soldi pubblici. Lo Stato è considerato come una mucca da mungere a più non posso. E, purtroppo, i primi ad approttarne sono coloro che dovrebbero proteggerlo. Ma ci sono tanti altri modi di frodare la collettività. Uno dei più subdoli e odiosi, un vero peccato di cui confessarsi, è quello di chi riceve compensi per prestazioni mai fornite. Come fanno tanti dipendenti che timbrano o si fanno timbrare il cartellino e non si presentano al lavoro. Uno schiaffo per tanti giovani disoccupati. Punire duramente i colpevoli è anche un risarcimento morale per chi lavora onestamente.


05 novembre 2015

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