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venerdì 25 aprile 2025
 

Cosa significa l'espressione cieli nuovi e terre nuove?

Papa Francesco nella Laudato si’ - seconda enciclica nel suo terzo anno di pontificato - ha richiamato tutti ad avere cura della casa comune che abitiamo. Il tema della creazione compare in tutta la Bibbia, fin dal primo libro della Genesi all'ultimo, l’Apocalisse; in particolare è esaltata e cantata nella sua bellezza, nel libro dei Salmi. Vorrei riflettere su alcune parole specifiche partendo da san Paolo che nella Lettera ai Romani 8, 18-22 scrive: “Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi.

 

La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto”.

 

La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio. Tutta la creazione geme e soffre le doglie di un parto. Ci sono delle sofferenze inferte al creato e alla natura da noi uomini e questo deve chiamarci una responsabilità maggiore verso la creazione a noi affidata. Ma poi c'è un parto, una rigenerazione a cui la creazione stessa anela insieme a noi come figli di Dio, parte della stessa famiglia umana e custodi della “casa comune”.

 

Nel nuovo o secondo testamento c’è un’espressione che compare solo due volte: cieli nuovi e terre nuove. Anche il creato sarà trasfigurato in cieli nuovi e terre nuove! Ma cosa significa? Troviamo la spiegazione in questi due passi: La Seconda lettera di Pietro al terzo capitolo e nel ventunesimo capitolo dell’Apocalisse. “Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia.

Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace”. (2Pietro 3,10-14) San Giovanni nell'Apocalisse 21,1-4 scrive: “Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: «Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro".

 

E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate». Quel giorno non solo Dio sarà con noi, abiterà in mezzo a noi, sarà l’Emmanuele, il Dio con noi, ma per tergerà ogni lacrima dai nostri occhi non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate e allora abbiamo non solo la corresponsabilità affidataci di custodire il creato, ma anche di prepararci a questa rigenerazione, a partire dalla relazione con Dio, con il prossimo, con noi stessi! Quaggiù edifichiamo una casa che abiteremo solo in Cielo diceva Chiara Lubich.

 

Pensiamo a quando contempliamo un tramonto o la bellezza della natura che ci circonda, se è così bella e maestosa, se certi luoghi sono vere e proprie cattedrali a cielo aperto, se tutto il creato ci è stato consegnato così magnificente, chissà cosa sarà un giorno quando diventeranno cieli nuovi e terre nuove. Se è così bello un tramonto, quanto sarà bello il Paradiso! Sarà una dimensione esistenziale nuova, dove tutto sarà trasfigurato, non ci sarà più la morte, non ci sarà più la sofferenza e caducità e ci sarà solo Luce e pienezza di vita eterna! Allora iniziamo con responsabilità ad abitare il luogo fisico dove ci troviamo e a vivere la nostra esistenza già ora qui sulla terra, creando l'ambiente migliore possibile e edificando, da oggi, nell'attimo presente che ci è dato in dono, il futuro per l'eternità che abiteremo!


06 luglio 2023

 
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