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martedì 21 marzo 2023
 

Cosa significa la festa di Pasqua

Pasqua vuol dire «passaggio». Si ricorda infatti il passaggio del Mar Rosso, quando Dio salvò il popolo ebraico dalla schiavitù d’Egitto, e il passaggio di Cristo dalla morte alla risurrezione. Morendo sulla croce egli distrusse la morte e il terzo giorno risuscitò diventando luce per tutti i popoli. Ogni domenica in cui viene celebrata la Messa è Pasqua, perché si fa memoria della sua ultima cena e della sua passione, morte e risurrezione. La Pasqua è una festa da sentire ogni giorno dentro di noi perché Dio è in noi. Non sarebbe giusto ridurla all’acquisto del famoso uovo di Pasqua oppure a fare un pranzo nel posto più bello. Non sono cose sbagliate, ma bisogna tenere sempre viva e accesa la speranza di Cristo vivo e risorto, prima di tutto dentro di noi.

MARCO GIRALDI - Prato

C’è sempre il pericolo, caro Marco, di ridurre le feste religiose ai regali o al pranzo speciale. E la società consumistica ne approfitta. Far festa anche esteriormente non è però un male: è bello vedere la gioia negli occhi dei bambini di fronte a un uovo di cioccolato, o vivere il picnic di Pasquetta con la famiglia. L’importante è che la festa non si riduca a questo. Per evitarlo, la Chiesa ci offre la possibilità di partecipare a tante belle liturgie nel Triduo pasquale.

La festa di Pasqua è anche un’ulteriore occasione che il Signore ci offre per rinnovare la nostra vita e riprendere con fiducia il cammino di ogni giorno, sorretti dal cibo eucaristico. Colgo l’occasione per augurare a tutti buona Pasqua con le parole usate l’anno scorso da papa Francesco: «A quanti nelle nostre società hanno perso ogni speranza e gusto di vivere, agli anziani sopraffatti che nella solitudine sentono venire meno le forze, ai giovani a cui sembra mancare il futuro, a tutti rivolgo ancora una volta le parole del Risorto: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5-6)».


13 aprile 2017

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