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giovedì 14 novembre 2024
 
Le regole del gioco Aggiornamenti rss Elisa Chiari
Giornalista

Csm, un figurone

Il Parlamento ha covato mesi per eleggere i membri parlamentari del Consiglio superiore della magistratura, ben più del previsto, costringendo il Presidente della Repubblica a congelare il Csm in carica. Mentre la parte togata eletta da tempo dalla magistratura attendeva l’uovo.

Si sarebbe detto che fosse per ponderare le scelte, e invece prima ci si è fatti rimproverare spartizioni da manuale Cencelli, proponendo nomi percepiti come molto legati ai partiti, poi ci si è fatti bacchettare per la proposta, alla fine accettata dall’assemblea plenaria del Csm, di un sottosegretario in carica alla vicepresidenza dell’organo di autogoverno dei giudici, candidatura percepita da alcuni come uno strappo all’apparenza dell’indipendenza, dato che non era mai accaduto che un uomo di governo transitasse direttamente in quel ruolo. 

Nemmeno questo è bastato. Già c’è voluta una vita, già i mal di pancia sono stati tanti, mancava solo che l’uovo non arrivasse intero. E’ accaduto pure quello: ci si è fatti bocciare all’unanimità dal Plenum del Csm finalmente completo uno dei nomi di elezione parlamentare, cosiddetti « laici », nel senso di non togati. Motivo? Non aveva i titoli: i requisiti formali previsti dalla Costituzione. Un frittatone. Ma verificare prima almeno quelli no?

Ps. Non che faccia onore al Parlamento ma speriamo che abbia ragione il Presidente della Repubblica, che i parlamentari siano stati come ha detto, « disattenti ». Se avessero provato a passar sopra alle regole, sperando di farla franca, sarebbe peggio. 


30 settembre 2014

 
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