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domenica 02 aprile 2023
 

Da un don Antonio all'altro, il dialogo continua

Caro don Sciortino, grazie. Come semplice lettore, le dico che tutto il bene che ha fatto con la sua direzione del settimanale Famiglia Cristiana rimarrà, non solo sulla carta ma nei cuori di tanti lettori e come un seme fruttificherà. Auguri per il suo prossimo incarico al seguito del beato Alberione e auguri a don Antonio Rizzolo che la sostituisce alla direzione. Da un Antonio a un altro Antonio, l’avventura della stampa cattolica continua.

FRANCESCO FERRARI

Caro don Antonio, a sorpresa sull’ultimo numero ho trovato l’editoriale del nuovo direttore. Devo confessare che ci sono rimasto male. Non me l’aspettavo. Sono lettore di Famiglia Cristiana fin dagli Anni ’60. All’inizio compravamo la rivista in parrocchia. Poi ci siamo abbonati. Ho apprezzato la serietà con cui la rivista affronta qualsiasi argomento «parlando di tutto cristianamente» e suscitando, talvolta, feroci attacchi, specie dalla politica. Non vi siete mai tirati indietro nemmeno per stigmatizzare, a volte, certi comportamenti di alti papaveri della curia resistendo alle pressioni e tenendo la schiena sempre ben dritta. La ringrazio quindi di cuore per questi diciassette anni in cui ci ha fatto compagnia aiutandoci a capire meglio certe situazioni, sollecitandoci, quando era necessario, ad aiutare famiglie o persone bisognose, proprio come si fa in famiglia. Grazie davvero. Il nuovo direttore si chiama Antonio, come lei, quindi di buon auspicio e a giudicare dal primo editoriale sono certo non ci deluderà. Gli trasmetta i miei auguri.

WALTER NESTI

Buon Natale, cara Famiglia Cristiana! Ho appreso dalle tue pagine il nome del nuovo direttore, don Antonio Rizzolo, al quale auguro ogni bene. Cambiano i direttori, ma tu ogni settimana entri nelle nostre case e nel nostro cammino cristiano. Sono certa che nulla cambierà e saremo in tanti a sostenere con le nostre preghiere il nuovo direttore. A don Antonio Sciortino un grazie per la dedizione, la pazienza e l’umanità, per aver sempre messo al primo posto i “poveri”. Il seme sano germoglia nuovi semi e tu, cara Famiglia Cristiana, sei seme nel seme delle nostre famiglie. Buon lavoro al nuovo direttore e a don Sciortino la promessa che non sarà dimenticato.

LUIGINA GRANDELLI CANOVA

Cari amici lettori, a partire da questo numero eredito da don Sciortino anche la storica rubrica dei “Colloqui col padre”. Le origini di questa rubrica risalgono al 1942, quando prendeva il via una sezione della rivista intitolata “Il padre risponde”. Nella presentazione si invitavano i lettori a scrivere «i vostri desideri, i dubbi della mente e le apprensioni del cuore, le grandi pene e le piccole gioie della vita. Un sacerdote leggerà i vostri scritti e vi risponderà chiedendo al Cuore di Gesù Crocisso ogni parola».

Nel 1954 la rubrica cambia nome in “Colloqui col padre” e viene firmata da padre Lorenzo e poi da padre Atanasio. Dal 1956 appare ogni tanto la sigla del direttore don Giuseppe Zilli, che diventerà dal 1964 l’unico autore (insieme, talvolta, a padre Alfonso). Alla morte di don Zilli, è don Leonardo Zega a prendere il timone del giornale e anche delle risposte dei “Colloqui”. Così farà anche il successore don Franco Pierini e quindi don Antonio Sciortino. Io stesso ho avuto modo di collaborare per un breve periodo a questa rubrica, tra il 1999 e il 2000. Don Pierini mi aveva chiesto di dargli una mano e don Sciortino, che gli era subentrato, mi pregò di continuare ancora per qualche mese. In seguito, finché sono arrivate lettere scritte a mano, ho continuato a selezionare per il direttore quelle meritevoli di pubblicazione.

Devo confessare che la lettura di tanti vostri scritti, cari amici lettori, mi è stata molto utile, come uomo e come prete. Spesso, infatti, la gente affida alla parola scritta ciò che mai oserebbe dire a voce, confida ciò che ha nel più profondo del cuore, perché sa che c’è qualcuno che legge, comprende e affida al Signore le gioie e soprattutto le pene di una vita. Quante volte mi sono emozionato e commosso! Leggevo fino in fondo anche quei testi, talvolta molto lunghi, che sapevo già di non poter pubblicare essendo privi di firma e di indirizzo. «Mi basta sapere che qualcuno mi ha ascoltato», scriveva spesso l’anonimo lettore. È quello che farò anche adesso, anche quando la lettera non potrà finire sulle pagine della rivista, magari per motivi di spazio. In ogni celebrazione eucaristica presenterò ciascuno di voi, cari lettori, davanti al «Cuore di Gesù Crocisso», come si leggeva nella presentazione del 1942, non solo per ricevere luce, ma per affidare al Signore le vostre difficoltà e i piccoli o grandi momenti di felicità.

Colgo questa occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno fatto arrivare i loro auguri e il loro incoraggiamento. In particolare chi ha deciso di sostenermi con la preghiera. Un grazie e un augurio anche a don Sciortino. Mentre chiedo a tutti i confratelli che mi hanno preceduto nella cura della rubrica di intercedere per me presso Dio. Concludo citando una delle risposte fulminanti di don Zilli. A Ettore, che nel 1979 gli chiedeva: «È veramente piacevole, oppure ti costa sacricio e fatica “colloquiare” con i tuoi lettori?», così scriveva: «Se dicessi che questa rubrica non mi costa fatica e molti tormenti, direi una bugia. Non si può fare questo tipo di colloquio senza sofferenza. Ma il piacere viene dalla fiducia e dalla confidenza, quasi affettuosa, che i lettori mi dimostrano. Sentirmi trattare da amico e non da burocrate religioso o da “uno che crede di saperne di più”, è ciò che mi conforta e mi incoraggia». Una nota finale: don Zilli firmava d.z. Don Zega, per evitare confusioni, scelse la sigla d.l. Don Sciortino in segno di continuità firmava d.a. Adesso io, analogamente a don Zega, ho dovuto cambiare in d.r. La nuova e-mail a cui mandare le vostre lettere è donrizzolo@famigliacristiana.it


12 gennaio 2017

 
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