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domenica 06 ottobre 2024
 

Dal 1950 l’inizio della moderna meteorologia

Diventa meteorologo

Alcune invenzioni, utilizzate inizialmente solo per scopi bellici nella seconda guerra mondiale, trovano un proficuo impiego anche nella meteorologia. Così è, ad esempio, per il radar che consente di evidenziare le piogge in atto all’interno delle nubi entro un raggio di 300-400 km.
Ma la vera svolta avviene agli inizi degli anni ’50 con l’avvento dei primi elaboratori elettronici, i quali consentono ai meteorologi di realizzare finalmente il sogno di risolvere in tempo reale le complesse equazioni che descrivono l’evoluzione futura dell’atmosfera.
Inizia così l’era delle previsioni numeriche, dedotte con i computer mediante opportune schematizzazioni (modelli fisico-matematici) delle equazioni della Fisica dell’atmosfera. Man mano che la potenza degli elaboratori cresce, i meteorologi approntano modelli sempre più complessi, più aderenti alla realtà ed estesi a validità via via crescenti.

Per la descrizione dell’evoluzione di qualsiasi sistema fisico presente in natura è necessario innanzitutto conoscerne le condizioni iniziali. Quanto più note sono le condizioni iniziali, tanto più la traiettoria prevista si avvicinerà a quella osservata.  Allo scopo, a livello planetario, esiste un sistema mondiale per l’osservazione del tempo, coordinato dall’OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale), un organismo permanente dell’ONU.
La rete mondiale di osservazione del tempo ha ricevuto negli anni recenti un grande impulso dai satelliti meteorologici i quali sono ormai in grado di misurare da bordo i principali parametri meteo, quasi con la stessa precisione dei palloni sonda.
Anche l’attendibilità delle previsioni meteo negli ultimi 20 anni ha subito un deciso balzo in avanti per l’applicazione di modelli fisico-matematici via via più sofisticati per merito di computer sempre più veloci e per l’impiego di osservazioni iniziali sempre più dettagliate per merito dei satelliti meteorologici. 


14 giugno 2011

 
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