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giovedì 03 ottobre 2024
 

Domenica 4 giugno 2023 - Santissima Trinità

Nella solennità odierna la Chiesa ci invita a sostare sulla natura relazionale dell’essere di Dio: uno e trino. La comunione è tratto costitutivo di Dio: il legame che vi è tra Padre, Figlio e Spirito Santo ci parla del loro essere. Nelle parole dell’evangelista Giovanni si evidenzia la forza di questo legame raccontato da Gesù stesso ai suoi discepoli.

Lo Spirito è colui che ci guida alla verità, ci permette di comprenderla e di arrivare a una conoscenza profonda del progetto di salvezza attuato da Dio. Il primo invito, allora, è essere docili allo Spirito, alla sua opera discreta e silenziosa nella nostra vita. Ogni volta che hanno il sopravvento le nostre rigidità e il nostro pensiero, rendiamo più difficile l’attuarsi dell’opera dello Spirito Santo; abbassiamo le nostre barriere, i nostri pregiudizi e le nostre convinzioni, così da permettere allo Spirito di condurci verso la verità, di aprirci gli occhi e il cuore. Come dice san Paolo nella lettera ai Romani: «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio».

«Tutto quello che il Padre possiede è mio»; così Gesù parla del legame tra il Padre e il Figlio. In diversi passi del vangelo di Giovanni è possibile ritrovare espressioni che mostrano quanto sia forte la comunione tra il Padre e il Figlio. Attraverso le parole e i gesti di Gesù comprendiamo il vero volto di Dio Padre: il volto di un padre misericordioso. La conoscenza del progetto di salvezza operato da Dio, passa attraverso la riflessione sulla vita del Figlio.

L’essere relazione non ha solo a che fare con la natura di Dio, ma ci riguarda in prima persona, perché anche l’uomo è essere-in-relazione. Nella comunione con il prossimo scopriamo la nostra identità di fratelli e nella relazione con Dio accogliamo la nostra identità di figli nel Figlio. Ogni volta che viviamo isolati dai fratelli, ogni volta che ci concepiamo senza relazioni, ogni volta che l’egoismo pervade la nostra vita, dimentichiamo la nostra vera identità e siamo incapaci di riconoscere l’identità di Dio.

La solennità odierna diventa occasione per combattere ogni forma di egoismo: «Non è bene che l’uomo sia solo», così è scritto nella Genesi, perché l’uomo non può essere pienamente se stesso se rimane solo, se si priva delle relazioni. Quando pensiamo di poter bastare a noi stessi, quando gli altri diventano solo accessori, la nostra vita si snatura e non sappiamo più chi siamo. Il tempo che abitiamo promuove troppo spesso il “tutto ruota intorno a te”, questo pensiero è una tentazione da combattere per non perdere la reale percezione di sé, per non dimenticare la pienezza di una vita che è vissuta con l’altro e per l’altro.

Siamo capaci di non percepirci come isole? Sappiamo accettare la fatica insita in ogni relazione pur di viverla? Guardiamo alla bellezza della Trinità per alimentare la nostra naturale sete di essere relazione. Chiediamo nella preghiera la grazia di ricordare che ciascuno è nato in relazione, perché tutti siamo figli e tutti abbiamo un Padre.


01 giugno 2023

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