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martedì 15 ottobre 2024
 

Siamo chiamati a essere la più bella rivelazione del buon seme di Dio

Matteo 13,36-43 - Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa, Memoria (1 agosto 2023) - 

Per spiegare la parabola del grano e della zizzania, Gesù dice chiaramente che è Lui colui che semina il seme buono. E questo seme non è identificabile semplicemente con i suoi insegnamenti ma esso è rappresentato dai suoi stessi discepoli: “Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo”.

Si desume dalle stesse parole di Gesù che anche il diavolo fa la sua semina, e anch’egli ha i suoi discepoli. La domanda quindi che il Vangelo ci pone oggi non riguarda il modo di separare l’uno dall’altro, perché Gesù dice chiaramente che non è nostra responsabilità e non è in nostro potere poiché ciò accadrà alla fine.

La vera domanda è di chi siamo noi: siamo di Gesù o del maligno? Per capirlo dobbiamo guardare la nostra vita e renderci conto se il nostro modo di vivere è in consonanza con il Vangelo o in contraddizione. Infatti sono le nostre scelte che rivelano la nostra vera appartenenza. È bello pensare che in fondo i santi sono stati la più bella rivelazione del buon seme. È stato così per Sant’Alfonso Maria de Liguori, che così tanto ha segnato il cammino della Chiesa e ha spalancato le logiche della misericordia ai più lontani. È stato così per San Pietro Favre, uno dei primi compagni di Sant’Ignazio di Loyola, che ha passato la sua vita ad annunciare il Vangelo in mezzo a cristiani divisi e bisognosi di ritrovare unità.

Ognuno deve essere buon seme lì dov’è e fare la differenza mostrando la bontà del seminatore.

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31 luglio 2023

 
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