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giovedì 13 febbraio 2025
 

Gesù non va ammirato, va accolto nelle nostre vite

Lc 4,14-22 - Feria propria del 10 gennaio 2025 - (10 gennaio 2025) - 

«Non è costui il figlio di Giuseppe?»: partiamo dalla fine del Vangelo. La scena è un crescendo di stupore che sfocia in questa espressione. Gesù è tornato a casa, e il suo ritorno viene accompagnato da due forme di testimonianza da parte dello Spirito: una predicazione che non lascia indifferenti, e la fama dei segni che finora ha compiuto. Ma come tutti noi sappiamo tornare a casa non è sempre facile.

Il luogo dove dovremmo essere più compresi può diventare anche il luogo dove siamo più fraintesi. La gente di Nazareth quando pensa a Gesù lo pensa come il figlio di Giuseppe. E questo è già un bel complimento. Ma è troppo poco pensare a Gesù come uno che è figlio di una brava persona, forse tra le migliori che ne siano mai nate. Gesù non è semplicemente il figlio di Giuseppe, Egli è il figlio di Dio. E per far passare questo messaggio Gesù legge davanti a tutti un passo preso dal rotolo del profeta Isaia in cui chiaramente si fa accenno al messia: “mi ha mandato ai poveri, ai prigionieri, ai ciechi, agli oppressi affinché tutti loro trovino ciò che stanno cercando”.

Dice Gesù alla fine di questa lettura: “Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi avete udito”. Cioè tutto quello che avete da sempre aspettato adesso si trova davanti a voi. Lo shock che avrà provocato una simile affermazione lo si comprende dalla schizofrenia delle risposte: “Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca”, che è un po’ come dire da una parte “è bellissimo!” e dall’altra “ma non è possibile!”.

Eppure tutta la nostra fede si gioca esattamente su questo cambiamento che ci viene chiesto anche a noi attraverso questo racconto: vogliamo credere a Gesù semplicemente come un personal trainer che dà buoni consigli per vivere meglio oppure vogliamo accettare e accoglierlo per ciò che è, cioè il Figlio di Dio? Una simile scelta fa cambiare molte cose nella nostra vita, perché lo Spirito agisce con potenza lì dove c’è la fede e non la semplice stima o ammirazione.

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09 gennaio 2025

 
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