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mercoledì 25 giugno 2025
 

Una fede che ingabbia nei sensi di colpa non è la fede in Gesù

Matteo 10,1-7 - Mercoledì della XIV Settimana del TO (12 luglio 2023) - 

Diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità”. L’annotazione che ci dà il Vangelo di oggi ci ricorda che la fede quando è vera ha in sé un potenziale che necessita di essere espresso. La potenza che opera nella fede è di due tipi: liberante e guarente.

La vera fede libera le persone e ne guarisce tutto ciò che impedisce la santificazione. Quando una fede ingabbia in sensi di colpa o acuisce ferite della vita, allora quella non è la fede in Gesù. La Chiesa questo lo sa bene e per questo tutti dovremmo interrogarci se il nostro modo di essere credenti libera e guarisce. Dire questo però non significa annacquare le esigenze del Vangelo, bensì è prenderlo sul serio. Infatti non c’è nessuna possibilità di liberare qualcuno se non dicendogli la verità, e non c’è nessuna possibilità di guarire se non chiamando per nome le malattie.

Ma anche il male si arroga questo diritto. La differenza è semplice: quando la verità è usata dal male (e quindi è usata male), allora avremo persone che giudicano e condannano. Quando è usata dallo Spirito (e quindi è usata bene), allora avremo la misericordia. Infatti la misericordia non è a scapito della verità, ma è un modo di darsi della verità.

Gesù mentre denunciava il male faceva anche sentire amate le persone. Senza l’esperienza dell’amore rimane solo il giudizio, e  quando c’è solo il giudizio allora c’è morte e condanna. Non abbiamo altra possibilità se non imparare da Gesù. Infatti noi leggiamo il Vangelo con l’unico vero scopo di somigliare sempre di più a Lui. Egli è infatti l’umanità così come dovrebbe davvero essere.

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11 luglio 2023

 
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