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sabato 24 maggio 2025
 

I veri testimoni di Cristo vivono tutto con umiltà, mitezza e compassione

Giovanni 15,18-21 - Beata Vergine di Fatima (13 maggio) - 

“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia”. Non dobbiamo mai dimenticare che c’è una strutturale e radicale diversità tra la logica del mondo e la logica del Vangelo. Fino alla fine della storia ci sarà sempre conflitto tra come ragiona il mondo e come ragiona il Vangelo. Per questo bisogna preoccuparsi quando il messaggio cristiano riceve eccessivi applausi e consensi. Bisogna diffidare dalla popolarità perché ciò che Cristo annuncia non ha niente di popolare.

È vero, e proprio per questo provoca la liberta delle persone non i loro applausi. Molto spesso invece pensiamo che l’evangelizzazione consista nel riuscire a diventare simpatici al mondo. Quando la Chiesa o semplicemente un cristiano per non dispiacere gli altri manomette il Vangelo, non solo ha resa vana la propria fede ma ha tolto sapore al sale che doveva portare nella storia. Bisogna però stare attenti anche al rischio contrario che è quello di godere molto dei conflitti con il mondo, delle distanze, della differenza. È un pericoloso narcisismo spirituale pensarsi sempre come vittime, e godere di un martirio che sembra più la ricerca di medaglie sul campo che estremo tentativo di non tradire Cristo. I veri testimoni, i veri martiri non godono della sofferenza che viene dal mondo. Non si sentono fomentati, vivono tutto con umiltà, con mitezza, con compassione.

Oggi si fa memoria della Vergine di Fatima, lo specchio più bello di umiltà, mitezza e compassione ci è stato offerto dai tre bambini protagonisti di questa apparizione mariana. Nella loro semplicità furono dei luminosi testimoni di Colei che più di tutte le altre creature è umile, mite e compassionevole: Maria.


12 maggio 2023

 
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