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giovedì 10 ottobre 2024
 

La Croce è una dichiarazione d’amore e non un modo per colpevolizzarci

Gv 3,13-17 - Esaltazione della Santa Croce, Festa (14 settembre 2024) - 

Cosa ci ricorda la festa dell’Esaltazione della Santa Croce? Non certo a esaltare il dolore o a battezzarlo. La Croce è una dichiarazione d’amore e non un modo per colpevolizzarci: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.

Le parole del vangelo sembrano volerci dire: quando vedi Gesù che accetta di stendere le sue braccia sulla croce, allora ricordati quanto sei amato, quanto è stato disposto lui a fare per te, quanto sei prezioso ai suoi occhi! La memoria di questo amore dovrebbe togliere da ciascuno di noi ogni tentazione di svalutarci, disprezzarci, guardarci male. Se qualcuno ti ama significa che c’è qualcosa di buono dentro di te anche quando tu non la vedi. Gesù muore in croce affinché ciascuno di noi cominci a credere a ciò che normalmente non si vede: siamo un tesoro prezioso agli occhi di Dio, ed è così che dovremmo imparare a trattarci e a trattare il prossimo.

Allora quando la vita ci riserva delle croci, esse non accadono per punirci ma per ricordarci che anche se perdiamo tutto c’è qualcosa che non potremmo mai perdere: il fatto di essere amati così. E quando uno è amato non ha più paura di perdere, perché sa che nessun’avversità, nessun dolore, nessun male potranno mai togliergli quell’essenziale su cui si poggia la vita e che neppure la morte può mettere in discussione. Infatti l’amore è più grande della morte. La Pasqua è più grande di ogni Venerdì Santo.

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13 settembre 2024

 
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