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C’è qualcosa di estremo nella pagina del Vangelo di oggi: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra. e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle”.
Tutte queste parole suonano molto affascinanti quando non ti trovi in una situazione concreta in cui il malvagio non è un’ipotesi ma qualcuno con un nome e un cognome, e quando la violenza (in tutte le sue forme) ti fa montare interiormente un giusto desiderio di giustizia. Quando ti torvi nelle situazioni concrete della vita in realtà simili parole ci sembrano distanti e a tratti persino offensive: “mi dovrei far mettere i piedi in testa?”
In realtà Gesù può permettersi di chiedere una cosa simile non perché qualcuno ne sia effettivamente capace da solo, ma solo perché chi riesce a vivere così è perché ha un segreto che lo abilita a fare qualcosa di così estremo: si sente talmente amato da Dio che può agire esattamente come Egli stesso agisce. Infatti non dobbiamo dimenticare che proprio Gesù sulla Croce trova la forza di perdonare i suoi uccisori. Egli può farlo perché il Padre lo ama. Insomma il segreto per poter vivere il Vangelo non risiede in un semplice sforzo personale ma nella potenza dell’Amore di Dio che agisce nei nostri cuori. Quindi la vera domanda che dobbiamo farci non è se siamo capaci, ma se ci stiamo lasciando amare da Dio.





