Luca 18,35-43 - Lunedì della XXXIII settimana del TO (20 novembre 2023) -
Gerico è una città speciale. I vangeli collocano in quella città diversi episodi significativi. Nel Vangelo di oggi è narrata la vicenda di un povero cieco, intento ad elemosinare sul ciglio della strada, simbolo di tutti noi. Infatti quando siamo privati della luce vera che illumina questa vita, siamo semplicemente parcheggiati in questo mondo, intenti solo ad elemosinare affetto, attenzione, riconoscimenti. Importa poco quanto importanti diventiamo negli anni che ci è dato di vivere, la verità è che in fondo siamo tutti come questo cieco: infelici e bisognosi di aiuto.
Ecco allora che tutto cambia quando in quel buio si fa spazio una voce: “Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!»”. È così che la fede incomincia la sua opera di salvezza, risvegliando in noi il desiderio di qualcosa che ad un tratto diventa una vera preghiera, un grido che sembra squarciare i cieli: “Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!»”. Pregare è aver chiaro qual è il nostro più autentico desiderio, ciò che regge la nostra vita, e gridarlo fino allo sfinimento al Signore con la stessa fede ostinata di quest’uomo che non si ferma nemmeno quando tentano di sgridarlo.
Ecco allora che quando meno ce l’aspettiamo, veniamo presi sul serio: “Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio”. Se ci pensiamo bene quest’uomo gli avrebbe potuto chiedere qualunque cosa. Avrebbe potuto chiedere denaro, fama, gloria, la morte dei nemici, il soddisfacimento di tutti i propri capricci, ma egli domanda solo una cosa: vedere. La fede è vedere ciò che per cui vale la pena vivere. È vedere quell’Essenziale, che come diceva l’autore del Piccole Principe, “è invisibile agli occhi”.
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