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mercoledì 29 novembre 2023
 

Tiriamo fuori il buio che ci portiamo dentro e permettiamo alla luce di vincere

Luca 8,16-18 - Lunedì della XXV settimana del TO (25 settembre 2023) - 

Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce”.

Sembra un’ovvietà l’indicazione che dà oggi la pagina del Vangelo di Luca, ma il nostro vero problema sta nel fatto che molto spesso ci perdiamo per strada proprio le cose ovvie. Infatti quante volte le cose belle che ci sono capitate nella vita, o quell’intuizione che ha rischiarato mesi di preoccupazioni, invece di usarle per vivere diversamente le lasciamo al chiuso della nostra testa. Esattamente come può capitare per la fede: per sua natura essa è luce, cioè serve a illuminare il buio delle cose, ma se si coltiva solo una fede intimistica a cosa può mai servire una fede simile? Se il mio credere non illumina il modo con cui amo una persona, o la qualità del mio lavoro, o la cura di me stesso, o le scelte quotidiane, a cosa mai può servire una luce simile?

È una bella domanda che oggi ci pone il Vangelo: che uso facciamo della nostra fede?

Poi prosegue con un'altra indicazione decisiva: Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce”. L’arma preferita del diavolo è proprio quella del silenzio, quella cioè di non farci tirare fuori le cose che ci portiamo dentro. Solitamente usa la vergogna, la paura del giudizio, l’idea che non ci possa essere soluzione o che nessuno capisca, ma il risultato è sempre lo stesso: non farci manifestare le cose per diventarne così prigionieri. Ecco allora che la cosa migliore che possiamo fare è tirare fuori il buio che ci portiamo dentro e permettere così alla luce di vincere.

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24 settembre 2023

 
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