Mt 13,24-30 - Santi Gioacchino e Anna, Genitori della Beata Vergine Maria - Memoria - (26 luglio 2025)

 “Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò”. Gesù racconta questa parabola per metterci in guardia da uno sguardo troppo ingenuo sulla realtà. Le cose non sono mai bianche o nere, ma sono sempre mescolate tra di loro. Il bene e il male è presente allo stesso modo nel mondo intorno a noi, e anche dentro di noi.

L’illusione di voler estipare il male molto spesso ci fa fare danni anche al bene. Dobbiamo accettare che esiste il male e proprio per questo vigilare, domandandoci sempre in che maniera vogliamo contenerlo, arginarlo, e non assecondarlo. Ma allo stesso tempo bisogna smettere di essere costantemente in lotta con se stessi perché certe volte la mania di migliorarsi copre semplicemente un grande odio nei confronti di se stessi. In realtà bisogna armarsi di pazienza e accettare che certe cose saranno risolte solo alla fine di questo viaggio, e che soprattutto sarà compito di Dio fare certe distinzioni.

Ogni giorno io devo benedire per tutto il bene che incontro dentro e fuori di me, e allo stesso tempo avere molta pazienza con tutto il male che incontro fuori e dentro di me. La festa dei santi Gioacchino ed Anna, genitori di Maria e nonni di Gesù, forse ci ricordano il vero atteggiamento con cui dovremmo imparare ad amarci: con la pazienza dei nonni che molto spesso a differenza dei genitori hanno più benevolenza, più tenerezza, più capacità di accettarci per come siamo.

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