Sono i fatti la nostra professione di fede, non il posto che occupiamo

Luca 8,19-21 - Santi Cosma e Damiano, Memoria (26 settembre 2023) - 

Il breve brano del Vangelo di oggi può essere suddiviso in due indicazioni. La prima nasce dalla descrizione iniziale: “Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla”.

C’è un muro che impedisce l’incontro con Cristo, e questo muro è la folla. A volte quella folla sono gli stessi credenti che invece di essere ponte per l’incontro con Cristo, rischiano di diventare impedimento. Quando un cristiano offre la sua cattiva testimonianza in realtà non sta solo offrendo di se un’immagine brutta ma sta impedendo agli altri di avere fiducia in Cristo. Se infatti tu che credi ti comporti così, come posso fidarmi del tuo Dio? Ecco allora che il Vangelo di oggi ci interroga sul nostro modo di essere Chiesa: siamo ponte e porta, o siamo folla e muro?

Ma il Vangelo prosegue mostrando come Gesù da questo imprevisto dà una lezione a tutti: “Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica»”.

In pratica ha detto che nessuno è veramente lontano da Lui se vive secondo ciò che insegna il Vangelo. Ecco allora che molti che consideriamo lontani in realtà sono molto vicini a Lui, molto più credenti di quelli che dicono di esserlo. E molti di quelli che siedono ai primi banchi in realtà sono infinitamente lontani dalla Sua Presenza. Sono i fatti la nostra professione di fede, non il posto che occupiamo.

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