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sabato 24 maggio 2025
 

Bisogna riconoscere oggettivamente il bene ovunque si trovi

Lc 11,14-23 - Giovedì della III Settimana di Quaresima - (27 marzo 2025) - 

«È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». È una terribile accusa quella che viene rivolta a Gesù nella pagina del Vangelo di oggi. Nessuno può negare i miracoli che compie, allora l’unico modo che hanno di screditarlo è dire che la radice di quei miracoli è il male, non il bene.

Quante volte nella vita noi ci comportiamo esattamente come le persone del Vangelo di oggi? Quante volte svalutiamo il bene degli che incontriamo nella vita degli altri, semplicemente perché siamo invidiosi, o gelosi di quel bene. Eppure la più grande forma di onestà intellettuale e saper riconoscere oggettivamente il bene ovunque esso si trovi. Gesù lo dice chiaramente: persino il male per fare “bene” il male ha bisogno di strategia. È difficile però per chi si fa discepolo del bene compiere davvero il bene senza nessuna strategia, o peggio svalutando il bene degli altri.

Capita allora che quella iniziativa lodevole fatta nella parrocchia confinante, o in quel movimento ecclesiale o gruppo diverso dal nostro, non dobbiamo per forza svalutarla, o criticarla semplicemente perché accade oltre il confine della nostra giurisdizione, ma dovremmo godere di quel bene, e saper anche ringraziare. Capita che un parente riesca a fare qualcosa di bello nella propria vita, e non è giusto sminuirlo con qualche pregiudizio, o ricordando qualche colpa passata che lo riguardi.

Potremmo continuare all’infinito facendo esempi simili, ma è di questo che tenta di parlare Gesù nel Vangelo di oggi. Stiamo attenti a demonizzare il bene del prossimo perché è proprio questo il demone peggiore che può rovinare la nostra vita.

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26 marzo 2025

 
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