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domenica 09 febbraio 2025
 

Lasciamo che lo sguardo di Gesù e le sue parole raggiungano i nostri cuori

Luca 14,1-6 - Venerdì della XXX settimana del TO (3 novembre 2023) - 

Ancora una volta è sabato nel racconto del Vangelo. E il sabato è un giorno sacro in cui bisogna rispettare il riposo. Ma si può riposare quando qualcuno difronte a te sta soffrendo? Peggio ancora: si può mangiare mentre qualcuno accanto a te non può farlo liberamente? E sottolineo questo aspetto perché nel racconto di oggi non solo è sabato ma si è anche a tavola. “Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Davanti a lui stava un idropico. Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no curare di sabato?»”.

Dovremo farci raggiungere tutti dallo sguardo di Gesù e allo stesso tempo lasciarci raggiungere dalle sue parole. Gesù sa bene che magari in Dio crediamo, ma sono le conseguenze di questa fede che lo preoccupano. Come si può credere in Dio e non provare la Sua stessa compassione? Come si può vivere ignorando il dolore che ci circonda?

Tante volte ci viene chiesto di digiunare davanti a un evento doloroso come una guerra o una qualunque esperienza di sofferenza. A che cosa dovrebbe servire il nostro digiuno? A convincere Dio ad aiutarci (sarebbe da pagani perché Dio è già convinto di questo) o a esercitarci a non rimanere indifferenti davanti al dolore altrui? Cosa si aspetta Dio da noi? Che ci comportiamo come Suo Figlio. E Gesù non ha mai ignorato o non ascoltato il grido anche silenzioso di chi ha incontrato nella sua vita: “Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò”. Non c’è molto da aggiungere: bisogna fare così per essere cristiani, per essere cioè “altri Cristi” in questo mondo.

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02 novembre 2023

 
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