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giovedì 17 aprile 2025
 

Come te lo immagini uno che dice di essere il Messia?

Lc 9,22-25 - Giovedì dopo le Ceneri - (6 marzo 2025) - 

Come te lo immagini uno che dice di essere il Messia, il liberatore, colui che viene a portare salvezza? Certamente non te lo immagini come un perdente, come una persona debole, come qualcuno che sembra in balia di tutto e di tutti. Eppure Gesù è così che decide di mostrarsi al mondo, e nella pagina del Vangelo di oggi lo dice chiaramente: «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».

La traduzione di tutto questo è molto semplice: ciò che ci salva passa attraverso l’esperienza di tutta quella debolezza che non vorremmo mai incontrare dentro la nostra vita. Se da una parte questo ci spaventa, dall’altra parte dovrebbe riempirci di gioia perché è inevitabile nella vita incontrare la fragilità e la debolezza, ma da cristiani sappiamo che attraverso di essa non opera semplicemente una morte, ma una vita nuova, un modo nuovo di entrare nella vita stessa. Bisogna imparare a rinunciare a tutto ciò che è eclatante, che attira la nostra attenzione, che ci fa scappare dalla nostra realtà.

Bisogna imparare a far pace con ciò che c’è e che il Vangelo traduce con il termine Croce. La croce non è per forza una disgrazia, ma è la vita così com’è. Chi l’accoglie e la vive come insegna Gesù allora sperimenta che cosa sia la salvezza. Mentre «Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà».

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05 marzo 2025

 
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