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mercoledì 19 marzo 2025
 

I discepoli non sono fans o ammiratori di Cristo

Luca 14,25-33 - Mercoledì della XXXI settimana del TO (8 novembre 2023) - 

La fascinazione che Gesù provocava nella gente che lo ascoltava poteva essere anche molto pericolosa. Si può diventare discepoli di Gesù solo perché ci si lascia impressionare dai suoi miracoli o dalla sua parola straordinaria. Ma essere discepoli non significa essere dei fans o degli ammiratori; significa prendere sul serio il Suo messaggio fino a trarne le sue estreme conseguenze.

È solo a partire da questa consapevolezza che si comprendono le parole pronunciate da Gesù nel Vangelo di oggi: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”. Odiare non ha il significato di disprezzare ma di non lasciarsi trattenere in maniera malata anche da relazioni che in fondo nascono come relazioni di bene. Ma delle volte alcuni legami di bene ci impediscono di fare la cosa giusta. Si può amare talmente tanto un figlio da impedirgli di farsi una vita propria. Si può amare talmente tanto la propria famiglia da non permettere che entri mai dentro qualcosa di nuovo. Si può essere talmente attaccati alla propria vita da non riuscire mai a realizzarsi fino in fondo.

Seguire Gesù significa prendere sul serio il motivo per cui siamo nati. Tutto ciò che è di impedimento anche se nasce come buono non concorre allo scopo principale. Proprio per questo Gesù chiosa la sua richiesta in questo modo: “Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo”.

Tutti abbiamo qualcosa della vita che ci pesa addosso. Essere suoi discepoli significa farcene carico ma smettere di portarla da soli.

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07 novembre 2023

 
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