Cari lettori, vogliamo rendervi partecipi
dell’immenso dolore che ha colpito la Società
San Paolo (l’Editore di Famiglia Cristiana),
e tutta la Famiglia Paolina, per
l’improvvisa scomparsa del nostro Superiore
generale don Silvio Sassi,
65 anni, nelle prime ore di domenica 14 settembre
scorso.
Tra i primi a esserne informato
è papa Francesco, che partecipa ai lavori del C9,
la commissione cardinalizia che lo aiuta nella riforma
della Curia e nel governo della Chiesa. Il
Papa è commosso, e si ferma qualche momento
in preghiera assieme ai cardinali. Poi incarica
monsignor Marcello Semeraro, segretario del
gruppo, di comunicare la sua partecipazione al
dolore di tutta la Famiglia Paolina.
Don Sassi e papa Francesco si conoscevano
da tempo, fin da quando Bergoglio era arcivescovo
di Buenos Aires. Si erano incontrati poi a
Roma e ad Ariccia. Qui, nella casa del Divin Maestro,
quando il Papa è stato ospite per gli esercizi
spirituali assieme alla Curia romana, don Sassi
gli aveva fatto trovare, sul comodino, una biografia
del beato Giacomo Alberione. E Francesco
aveva gradito e letto.
Ma sono in tanti a voler ricordare don Silvio:
cardinali, teologi, persone semplici. I messaggi
continuano ad arrivare da ogni parte d’Italia e
del mondo. Per la Messa esequiale,
giovedì 18 settembre, lo hanno accompagnato
le voci delle “paoline”, guidate da suor Fiorella
Schermidori. La bara, che è stata vegliata a due
passi dalla tomba del Fondatore don Giacomo Alberione,
viene portata nella cripta del santuario
Regina degli Apostoli (foto in alto a destra), dove
migliaia di persone sono in attesa per i funerali.
Sono presenti in molti, sacerdoti e laici, tantissimi
i confratelli, quasi tutti i superiori provinciali
del mondo, i rappresentanti delle congregazioni
femminili, gli istituti aggregati, i cooperatori.
Ci sono i parenti e quanti hanno lavorato
o studiato con lui allo Spics (Studio paolino internazionale
della comunicazione sociale), di cui
per anni don Silvio è stato direttore.
I ricordi e le
testimonianze si accavallano. C’è chi ricorda un
convegno, un seminario, un incontro: «Con tutti
aveva un rapporto familiare, era una persona
che sapeva ascoltare». C’è chi cita le sue qualità
di semiologo, la sua cultura «mai ostentata,
che ti faceva crescere e diventare curioso del
mondo». È tanta la commozione che si respira
nella cripta del santuario, a Roma.
Alla presenza del cardinale James Harvey, arciprete
della basilica di San Paolo fuori le Mura,
risuonano le parole di don Carlo Cibien, consigliere
generale della Società San Paolo, che tiene
l’omelia. «Don Silvio non si è aggrappato alla
vita, ma ne ha fatto dono all’intera Famiglia
Paolina», dice don Carlo, cercando di cogliere il
mistero di questa morte, giunta all’alba della festa
dell’esaltazione della Croce. «Se vivi compiutamente
entri nella dinamica di quella potente
moltiplicazione della vita e diventi naturalmente
collaboratore del Signore, comunicatore e diffusore
della sua pace». Le parole spezzano la
commozione, al di là della quale, aggiunge don
Cibien, «ora dobbiamo chiederci: e noi?», cercando
di leggere i “segni evangelici” e “interpretare”
anche questa morte che giunge nell’anno del
Centenario della San Paolo.
Suor Anna Maria Parenzan, Superiora generale
delle Figlie di San Paolo, interpreta il pensiero
di quanti hanno conosciuto don Sassi, dicendo a
gran voce: «Don Silvio era un “paolino doc”. Ci
ha educati a vedere il carisma come una vela
sempre spiegata al vento dello Spirito Santo».
E lo ha ringraziato per l’attenzione sempre premurosa
verso le congregazioni femminili della
Famiglia Paolina. E per aver, più volte, sottolineato
che «la nostra unità, nella diversità, è una
ricchezza». Quella di don Silvio, aggiunge, non è
una morte, ma «un salire sul sicomoro, da dove
si può vedere più lontano». Don Silvio, anche
ora, non smette di educarci e spronarci ad andare
avanti: «Il chicco di grano è morto, ma viene
il tempo del frutto, del molto frutto in Cristo
», ce lo ricorda il Vangelo.
Caro don Silvio, assieme ai beati Giacomo Alberione
e Timoteo Giaccardo, e a tutti i paolini
presenti in cielo, ti preghiamo di intercedere
presso il Signore perché il carisma paolino di
evangelizzare con i mezzi della comunicazione
sociale possa risplendere in tutta la sua bellezza,
a gloria di Dio e per la salvezza delle anime. E
conquistare molti giovani d’oggi alla vocazione
paolina.