Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 13 novembre 2024
 

Dove vanno i nostri aiuti ad Aleppo

LA PARROCCHIA DI ALEPPO. CIBO, ACQUA, STUDIO: ECCO DOVE VANNO I NOSTRI AIUTI - Fra Toufic Bou Mehri, francescano della Custodia di Terra Santa, è padre guardiano della comunità di Beirut e consigliere della regione che raggruppa Libano, Siria e Giordania. Ma è anche un ponte: unisce i nostri lettori e donatori alle famiglie cristiane di Aleppo che hanno cominciato a benefi•ciare degli aiuti resi possibili dalla campagna lanciata a Natale da Famiglia Cristiana e Fondazione Giovanni Paolo II. Fra Tou•c rappresenta la Fondazione in Libano e in Siria ed è quindi un anello prezioso in questa catena di solidarietà. È importante sapere da lui, mentre la campagna riparte in occasione della Pasqua, come vengono impiegati i fondi offerti dai lettori.
«La parrocchia di San Francesco, ad Aleppo, si trova nel cuore del quartiere cristiano di Azizieh. Lì il parroco, fra Ibrahim al-Sabbagh, e il viceparroco, fra Firas Lufti, hanno organizzato un Centro sociale dove censiscono le famiglie e i loro bisogni e provvedono alla distribuzione degli aiuti. Con i fondi raccolti tramite Famiglia Cristiana vengono realizzati soprattutto due interventi: la distribuzione di generi alimentari e di prima necessità e il sostegno allo studio».

Come avviene tutto questo?

«Una piccola premessa. Aleppo è in una situazione ancora molto diffi•cile. I ribelli sono stati allontanati ma riescono ancora a colpire la città con missili e razzi. Inoltre si sono attestati in aree dove possono interrompere la strada per Damasco: quando ci riescono, ad Aleppo si ferma tutto, perché quasi tutto arriva da fuori. Così i bisogni delle famiglie sono ancora molto essenziali. Quindi, primo intervento del Centro sociale: distribuire ogni mese una scorta che non provvede proprio a tutto ma assicura che una famiglia con fi•gli possa sopravvivere in modo decente. Un pacco-tipo contiene 10 chili di riso, 5 di zucchero, 30 uova, olio, farina, legumi, cibi in scatola come tonno, formaggini, marmellata, burro e altre cose ancora. Compriamo il più possibile ad Aleppo, per dare un piccolo sostegno a quel minimo di economia sopravvissuto all’assedio. Quando li troviamo, anche cibi freschi, per esempio del pollo. E poi detersivi, sapone, dentifricio, forniture per l’igiene personale e per la casa. I pacchi sono preparati e distribuiti in parrocchia dai nostri volontari».

A quante famiglie riuscite ad arrivare?


«La prima stima del parroco Ibrahim, come i vostri lettori sanno, era di 837 famiglie. Ma in quella situazione di guerra non si riusciva ad arrivare ovunque, con il tempo se ne sono scoperte altre. La distribuzione di marzo, già prevista, supererà le 900 famiglie. Ad aprile saranno ancora di più».

E per lo studio?

«Ad Aleppo, dopo anni di combattimenti, le scuole “normali”, quelle almeno rimaste in piedi, funzionano a singhiozzo. Così in parrocchia fra Ibrahim ha aperto un Centro per lo studio. Sono alcune sale in un’ala sicura rispetto ai razzi, in cui a tutti i ragazzi, dagli scolari delle elementari agli universitari, è offerto uno spazio riscaldato, con la luce elettrica e la connessione Internet perché possano studiare, prepararsi agli esami, ripassare. Hanno anche l’assistenza di un gruppo di insegnanti professionisti. È un’attività costosa, il carburante per tenere in funzione i generatori è assai caro. Ma non è tutto…».

Fate altri interventi?

«I fondi della campagna di Famiglia Cristiana e Fondazione Giovanni Paolo II sono in parte impiegati anche in due altri progetti fondamentali. Il primo riguarda l’acqua: dobbiamo attingerla dal pozzo del convento e poi distribuirla casa per casa. Spesso compriamo anche dei serbatoi che regaliamo alle famiglie messe peggio. E poi diamo una mano al Centro tecnico, anche questo nato nella parrocchia di San Francesco. Il parroco e un ingegnere visitano le case danneggiate dai missili, accertano i danni e poi intervengono: o fornendo una somma di denaro alla famiglia colpita oppure provvedendo alle riparazioni con personale locale».

CRISTIANI IN SIRIA COSÌ LI AIUTIAMO

Dopo cinque anni di guerra continua, la distruzione in Siria è ovunque e ad Aleppo si accompagna alla disperazione delle famiglie che sopravvivono anche grazie all’aiuto della Chiesa e di tanti lettori di Famiglia Cristiana. In occasione dell’Anno Santo hai l’opportunità di mostrare la tua misericordia ai fratelli siriani.
Riparte con questo numero, e durerà  fino alla Festa della mamma, la campagna di solidarietà di Famiglia Cristiana e della Fondazione Giovanni Paolo II a favore delle famiglie di Aleppo. I jihadisti continuano a colpire ed è necessario un altro sforzo.
Con 25 € possiamo fornire a una famiglia con bambini sapone, prodotti per l’igiene e pannolini per 2 mesi.
Con 50 € regali a una famiglia provviste alimentari per 1 mese.
Con 100 € fai studiare un bambino al sicuro in una sala protetta, garantisci l’energia elettrica per l’illuminazione e l’assistenza di un insegnante per 3 mesi.
Con 150 € aiuti una famiglia a rientrare nella propria casa danneggiata dalle bombe, contribuendo a ristrutturarla.
Per donare: • bonifi†co bancario intestato a Fondazione Giovanni Paolo II utilizzando il seguente IBAN: IT18N 05390 05458 000 000 091642 – indicare nella causale: “Aiuto ai Cristiani in Siria” e il proprio nome, cognome, indirizzo postale.
• Versamento su conto corrente postale n. 95695854 intestato a Fondazione Giovanni Paolo II - via Roma, 3 - 52015 Pratovecchio Stia (Ar). Causale: “Aiuto ai Cristiani in Siria”.
• Bonifi†co postale intestato a Fondazione Giovanni Paolo II utilizzando il seguente IBAN: IT11 V 07601141 000000 95695854 - Causale: “Aiuto ai Cristiani in Siria”.
• Puoi donare con carta di credito o PayPal sul sito www.fondazionegiovannipaolo.org
Puoi adottare a distanza una famiglia aiutandola a restare nella propria terra.
Per sapere come contatta la Fondazione: tel./fax 0575/58.37.47.info@fondazionegiovannipaolo.org
Ogni donazione è deducibile dalle tasse. I tuoi dati saranno trattati nel rispetto del D.lgs. 196/2003.


10 aprile 2016

Tag:
 
Pubblicità
Edicola San Paolo