LA PARROCCHIA DI ALEPPO. CIBO, ACQUA, STUDIO: ECCO DOVE VANNO I NOSTRI AIUTI - Fra Toufic Bou Mehri, francescano
della Custodia di Terra Santa,
è padre guardiano della comunità
di Beirut e consigliere della
regione che raggruppa Libano,
Siria e Giordania. Ma è anche un ponte:
unisce i nostri lettori e donatori alle
famiglie cristiane di Aleppo che hanno
cominciato a beneficiare degli aiuti
resi possibili dalla campagna lanciata
a Natale da Famiglia Cristiana e Fondazione Giovanni Paolo II. Fra Touc rappresenta
la Fondazione in Libano e in
Siria ed è quindi un anello prezioso in
questa catena di solidarietà. È importante
sapere da lui, mentre la campagna
riparte in occasione della Pasqua,
come vengono impiegati i fondi offerti
dai lettori.
«La parrocchia di San Francesco, ad
Aleppo, si trova nel cuore del quartiere
cristiano di Azizieh. Lì il parroco, fra
Ibrahim al-Sabbagh, e il viceparroco,
fra Firas Lufti, hanno organizzato un
Centro sociale dove censiscono le famiglie
e i loro bisogni e provvedono
alla distribuzione degli aiuti. Con i
fondi raccolti tramite Famiglia Cristiana
vengono realizzati soprattutto due
interventi: la distribuzione di generi
alimentari e di prima necessità e il sostegno
allo studio».
Come avviene tutto questo?
«Una piccola premessa. Aleppo
è in una situazione ancora molto
difficile. I ribelli sono stati allontanati
ma riescono ancora a colpire
la città con missili e razzi. Inoltre si
sono attestati in aree dove possono
interrompere la strada per Damasco:
quando ci riescono, ad Aleppo si
ferma tutto, perché quasi tutto arriva
da fuori. Così i bisogni delle famiglie
sono ancora molto essenziali. Quindi,
primo intervento del Centro sociale:
distribuire ogni mese una scorta
che non provvede proprio a tutto ma
assicura che una famiglia con figli
possa sopravvivere in modo decente.
Un pacco-tipo contiene 10 chili
di riso, 5 di zucchero, 30 uova, olio,
farina, legumi, cibi in scatola come
tonno, formaggini, marmellata, burro
e altre cose ancora. Compriamo il
più possibile ad Aleppo, per dare un
piccolo sostegno a quel minimo di
economia sopravvissuto all’assedio.
Quando li troviamo, anche cibi freschi,
per esempio del pollo. E poi detersivi,
sapone, dentifricio, forniture
per l’igiene personale e per la casa. I
pacchi sono preparati e distribuiti in
parrocchia dai nostri volontari».
A quante famiglie riuscite ad arrivare?
«La prima stima del parroco
Ibrahim, come i vostri lettori sanno, era di 837 famiglie. Ma in quella
situazione di guerra non si riusciva ad
arrivare ovunque, con il tempo se ne
sono scoperte altre. La distribuzione
di marzo, già prevista, supererà le
900 famiglie. Ad aprile saranno ancora
di più».
E per lo studio?
«Ad Aleppo, dopo anni di combattimenti,
le scuole “normali”, quelle
almeno rimaste in piedi, funzionano
a singhiozzo. Così in parrocchia fra
Ibrahim ha aperto un Centro per lo
studio. Sono alcune sale in un’ala sicura
rispetto ai razzi, in cui a tutti i
ragazzi, dagli scolari delle elementari
agli universitari, è offerto uno spazio
riscaldato, con la luce elettrica e la
connessione Internet perché possano
studiare, prepararsi agli esami, ripassare.
Hanno anche l’assistenza di un
gruppo di insegnanti professionisti. È
un’attività costosa, il carburante per
tenere in funzione i generatori è assai
caro. Ma non è tutto…».
Fate altri interventi?
«I fondi della campagna di Famiglia
Cristiana e Fondazione Giovanni
Paolo II sono in parte impiegati anche
in due altri progetti fondamentali.
Il primo riguarda l’acqua: dobbiamo
attingerla dal pozzo del convento e
poi distribuirla casa per casa. Spesso
compriamo anche dei serbatoi che regaliamo
alle famiglie messe peggio. E
poi diamo una mano al Centro tecnico,
anche questo nato nella parrocchia di
San Francesco. Il parroco e un ingegnere
visitano le case danneggiate dai
missili, accertano i danni e poi intervengono:
o fornendo una somma di
denaro alla famiglia colpita oppure
provvedendo alle riparazioni con personale
locale».
CRISTIANI IN SIRIA COSÌ LI AIUTIAMO
Dopo cinque anni di guerra continua, la
distruzione in Siria è ovunque e ad Aleppo si
accompagna alla disperazione delle famiglie
che sopravvivono anche grazie all’aiuto della
Chiesa e di tanti lettori di Famiglia Cristiana.
In occasione dell’Anno Santo hai l’opportunità
di mostrare la tua misericordia ai fratelli
siriani.
Riparte con questo numero, e durerà fino alla Festa della mamma, la campagna
di solidarietà di Famiglia Cristiana e della
Fondazione Giovanni Paolo II a favore delle
famiglie di Aleppo. I jihadisti continuano a
colpire ed è necessario un altro sforzo.
Con 25 € possiamo fornire a una famiglia
con bambini sapone, prodotti per l’igiene
e pannolini per 2 mesi.
Con 50 € regali a una famiglia provviste
alimentari per 1 mese.
Con 100 € fai studiare un bambino al sicuro
in una sala protetta, garantisci l’energia
elettrica per l’illuminazione e l’assistenza
di un insegnante per 3 mesi.
Con 150 € aiuti una famiglia a rientrare nella
propria casa danneggiata dalle bombe,
contribuendo a ristrutturarla.
Per donare: • bonifico bancario intestato
a Fondazione Giovanni Paolo II utilizzando il
seguente IBAN: IT18N 05390 05458 000 000
091642 – indicare nella causale: “Aiuto ai
Cristiani in Siria” e il proprio nome, cognome,
indirizzo postale.
• Versamento su conto
corrente postale n. 95695854 intestato
a Fondazione Giovanni Paolo II - via Roma,
3 - 52015 Pratovecchio Stia (Ar). Causale:
“Aiuto ai Cristiani in Siria”.
• Bonifico postale
intestato a Fondazione Giovanni Paolo II
utilizzando il seguente IBAN: IT11 V 07601141
000000 95695854 - Causale: “Aiuto ai Cristiani
in Siria”.
• Puoi donare con carta di credito o
PayPal sul sito www.fondazionegiovannipaolo.org
Puoi adottare a distanza una famiglia
aiutandola a restare nella propria terra.
Per sapere come contatta la Fondazione:
tel./fax 0575/58.37.47.info@fondazionegiovannipaolo.org
Ogni
donazione è deducibile dalle tasse. I tuoi dati
saranno trattati nel rispetto del D.lgs. 196/2003.