Ormai è sempre più evidente, se si getta uno sguardo verso la frontiera (neppure tanto lontana) del self-driving, cioè delle auto che si guideranno da sole, e della digitalizzazione delle quattro ruote: l’intelligenza artificiale e i "social" cambieranno il futuro delle automobili, sfideranno i modelli di business tradizionali e creeranno un immenso potenziale per l’innovazione. Se ne parlerà in modo diffuso all'Intelligent Mobility 3.0, l’evento dedicato alla mobilità che si svolgerà a Londra il 28 e 29 giugno. In questo simposio si discuterà, soprattutto, del fatto che andiamo verso un futuro in cui le macchine saranno "cognitive": non solo riconosceranno le voci e saranno capaci di ottimizzare il percorso, ma incorporeranno anche altre tecnologie come la visione computerizzata, l'apprendimento automatico, le regole basate sui sistemi, la pianificazione e programmazione degli spostamenti e dei viaggi.
Tutto il nostro viaggio dallo smartphone al navigatore in auto
Se il prossimo futuro promette un rapporto con l'automobile quasi da fantascienza, il presente offre già soluzioni assai interessanti dal punto di vista "digitale". Abbiamo provato, per esempio, la nuova Opel Astra in abbinamento con un iPhone 6. Basta andare sull'iTunes Store e, in quanto proprietari di una Opel, scaricare l'app dedicata. Praticamente tutta l'auto è sotto controllo attraverso lo smartphone. La funzione che più ci è sembrata utile (anche in termini di sicurezza preventiva) è quella della "Navigazione", per cui dall'iPhone è possibile studiarsi uno spostamento sulla mappa del telefono, addirittura un viaggio, crearsi un percorso, comodamente da casa, anche qualche giorno prima di partire, e poi, una volta che l'itinerario è pronto, basta un clic per inviare il tutto al sistema di navigazione della vettura. Chi entra in auto ritrova già pronte sul display della Opel Astra tutte le indicazioni topografiche e di tempi.
E sono molte altre le funzioni della vettura controllabili dallo smartphone. Dalle più semplici, come la possibilità di localizzare il veicolo se non si sa dove l'abbiamo parcheggiato, alle informazioni diagnostiche più importanti come il livello del carburante o la vita utile residua dell’olio motore. Semplicemente premendo un tasto. Se abbiamo dimenticato di chiudere l'auto lo possiamo fare a distanza - anche dall'interno di un cinema, per esempio, sempre che ci sia una connessione Internet; senza dimenticare che la app "My Opel" ci dà anche indicazioni preziose su quanto dura un pieno, oppure sulla pressione degli pneumatici, ricordandoci sempre i valori esatti per le gomme anteriori e posteriori.
Connettività automatica in caso di emergenza
Tutto questo, dunque, mostra come l'integrazione tra dispositivi digitali per la mobilità e mondo dell'automobile sia in rapidissima evoluzione. Ovviamente, il sistema Opel che abbiamo provato per alcuni giorni consente anche di superare alcuni piccoli inconvenienti che possono capitare a chiunque si metta al volante, come restare chiuso fuori dall'auto. In questo caso basta chiamare il servizio OnStar, al quale è strettamente collegata l'applicazione "My Opel". Ed è questo il vero cuore comunicativo della Opel, un vero e proprio servizio di connettività e di assistenza personale, gratuito per il primo anno di acquisto, con il quale l'altra vettura di casa Opel, il Suv Mokka, si è aggiudicata il "Connectivity Award", il premio speciale assegnato dal giornale tedesco Auto Bild Allrad per questo pionieristico sistema. Ma che cos'è OnStar? Lanciato in 13 Paesi europei, è una sorta di angelo custode tecnologico, che offre una connessione automatica con un operatore multilingue in caso di emergenza. Inoltre, svolge anche la funzione di hotspot, generando nell'automobile (ovviamente abbonandosi a un traffico dati) un Wi-Fi 4G LTE, servizio che per ora non è ancora operativo in Italia, dovrebbe esserlo entro il 2016. E' specificamente progettato per essere utilizzata a bordo degli autoveicoli, integrato nell’impianto elettrico, dotato di antenna esterna per massimizzare la connettività e assicurare una connessione internet stabile.
«La connettività è uno dei punti di forza di Opel e OnStar, che ci ha permesso di vincere un Connected Car Award, l’ulteriore prova della nostra volontà di offrire sistemi all’avanguardia a un pubblico più ampio», ha dichiarato l'amministratore delegato Karl-Thomas Neumann. Ovviamente WI-Fi in auto significa, per alcune categorie di professionisti, poter lavorare in qualsiasi istante, trasformare l'abitacolo in un ufficio. Ma oltre alle funzioni di entertainment e businness, Opel OnStar è utile in caso di emergenza, che riguardi se stessi o altri utenti della strada. Qualche esempio: se viene attivato un airbag, Opel OnStar viene allertato automaticamente. Un consulente (una persona in carne e ossa, non un computer) contatta il veicolo per capire se è necessario aiuto. In assenza di risposta, una squadra di emergenza viene immediatamente inviata nel luogo preciso dove si trova l'auto. I consulenti OnStar si trovano presso il centro servizi hi-tech Opel OnStar di Luton, in Inghilterra, disponibili 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Una volta contattato il centro servizi, l’operatore resta in linea fino a quando la squadra di assistenza giunge sul luogo dell’incidente. I pulsanti sono collocati nella console centrale o, in alcuni modelli, sullo specchietto retrovisore interno. Il sistema offre inoltre servizi di assistenza stradale. Non solo: Opel OnStar invia ai propri abbonati una email mensile con la diagnostica del veicolo, i dati e le informazioni più importanti relative alla vettura. E’ inoltre possibile chiedere una verifica diagnostica in qualsiasi momento premendo un pulsante, per esempio prima di partire per un lungo viaggio.
La guida con gli abbaglianti sempre accesi
Sulla nuova Astra, inoltre, che continua il successo iniziato dalla "media" Opel nel 1936 con la mitica Kadett (sinora dagli stabilimenti Opel sono uscite 24 milioni tra Kadett e Astra), sono montati, per la prima volta su una compatta, i fari IntelliLux LED, grande passo in avanti nella gestione della sicurezza, perché consentono di guidare al di fuori delle aree urbane con gli abbaglianti sempre accesi, senza accecare gli altri automobilisti. Il sistema è composto da 16 segmenti a LED (8 su ogni lato del veicolo) e adegua automaticamente e costantemente la lunghezza e la distribuzione del fascio luminoso alla situazione del traffico: quando la telecamera riconosce le fonti di luce dai veicoli che provengono dalla direzione opposta, o che precedono la vettura, il dispositivo spegne i singoli segmenti LED, escludendo semplicemente l’area intorno a quei veicoli. Il resto della strada e le zone circostanti restano illuminate dalla luce degli abbaglianti.