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mercoledì 04 ottobre 2023
 

Quelle bombe a grappolo vietate dal trattato ONU e consegnate all'Ucraina

Gentile direttore,

all’inizio si fornivano alla resistenza ucraina solo degli strumenti di difesa, come i giubbotti antiproiettile. Ora, si è giunti a consegnare a quel paese bombe a grappolo senza batter ciglio (foto, ndr), vietate da un Trattato Onu del 2010 e ad oggi firmato e ratificato da 111 Paesi, tra i quali l’Italia ma non la Russia, gli Usa, la Cina, l’India e l’Ucraina.

La campagna per vietarle era motivata dal fatto che sono ordigni che, esplodendo in aria o al suolo, disperdono tante bombe più piccole che sono molto imprecise e possono colpire indiscriminatamente chi si trova nel loro raggio di azione. Inoltre, se inesplose, possono rimanere nel terreno a lungo e, se raccolte o urtate, magari da bambini, feriscono o uccidono. Ci si giustifica dicendo che la Russia già le possiede e forse, le usa. L’insensatezza di questa  guerra raggiunge dunque un nuovo traguardo. Quale il prossimo?

DAVIDE PATUELLI - FAENZA


Caro Davide,

concordo pienamente con te. Il prossimo passo sono gli F-16, gli aerei da guerra. Il dibattito sulla strategia da usare in Ucraina si è impantanato sul tipo di armi o sulla gittata dei missili da fornire all’Ucraina, usando il bilancino per evitare che da guerra di sola difesa dell’Ucraina si trasformi in guerra di offesa alla Russia e far così scatenare un conflitto generale.

Di pace, di cessate il fuoco, di dialogo ormai se ne occupa solo quel sognatore del Papa, che manda i suoi inviati a cercare di annodare un pur esile filo di dialogo. E mentre sul campo di battaglia la guerra infuria e i morti aumentano ogni giorno, i popoli dei paesi democratici accettano pacificamente (si fa per dire) ogni decisione dei loro governi


04 settembre 2023

 
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