Per la GMG di Lisbona Papa Francesco ha scelto il brano del Vangelo di Luca che racconta la visitazione di Maria alla cugina Elisabetta. Il tema della Giornata Mondiale della Gioventù è «Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39). È un brano particolare, molto bello, che vogliamo commentare insieme all'interno proprio del contesto del Vangelo di Luca, un Vangelo particolare perché è conosciuto anche come il Vangelo delle donne, il Vangelo della Gioia, ma è anche uno dei Vangeli che racconta di più rispetto a Maria e all'infanzia di Gesù.
Con grande probabilità, l'evangelista Luca ha potuto attingere informazioni direttamente dalla Madonna, da Maria. In questo brano Maria - prima di andare a visitare la cugina Elisabetta - vive l’esperienza straordinaria dell'Annunciazione e la sua vita viene sconvolta da un evento unico, ma anche i suoi piani sono stravolti e oltretutto rischia, per la Legge ebraica, la lapidazione.
Di fronte a questo annuncio incredibile, di diventare la Madre di Dio, Maria cosa fa? Innanzitutto risponde con il suo Eccomi avvenga in me secondo la tua parola, avvenga la volontà di Dio. E la seconda cosa che fa qual è? Si alzò e andò in fretta per andare a visitare la cugina Elisabetta, che sapeva essere incinta.
Questo andare via in fretta Papa Francesco lo sottolinea con due accezioni distinte: esiste una fretta positiva e una fretta negativa nella vita di tutti noi. E il papa parla in particolare ai giovani. La fretta negativa è quella che ci porta a vivere con superficialità le relazioni, a consumare tutto, a vivere tutto in fretta, come il mondo ci propone oggi, con il rischio di non scendere mai in profondità. Nella relazione con gli altri, con Dio, con noi stessi viviamo tutto in modo superficiale.
Poi esiste invece la fretta di Maria, una fretta positiva, che è la spinta del proprio cuore a non ripiegarsi su se stessi. Maria, anche se ha ricevuto un grandissimo annuncio, quello di essere la futura Madre di Dio, sente l’urgenza e la fretta di mettersi al servizio. E non solo, rimane del tempo dalla cugina Elisabetta per mettersi a servire. Si tratta dunque della fretta dell'amore, la fretta di mettersi sempre con un cuore dilatato verso gli altri! Allora, come Papa Francesco invita tutti i giovani del mondo, cerchiamo di non vivere la superficialità nelle relazioni diventando consumistici anche nel rapporto con l'altro, ma di avere invece questa fretta che ha caratterizzato Maria, che nasce da un cuore ardente e ricolmo d’amore, da un cuore che vive a servizio, capace poi anche di rimanere nella casa di Elisabetta. E anche noi impariamo a rimanere là dove siamo e a restarci con amore e per amore.