“La Valle d'Aosta rifiuta di accogliere 79 profughi. La motivazione è che ne ospita già 62. Mi basta e avanza per non andarci più in vacanza”. Con un tweet Gad Lerner “boicotta” turisticamente la Val D’Aosta dopo la decisione del governatore valdostano Augusto Rollandin di chiudere le porte ad ulteriori ingressi di migranti. Rollandin ha ribadito, rispondendo in Consiglio a un'interrogazione del Pd, che "non c'è stata una mancanza di sensibilità. Noi riteniamo che se accoglienza deve essere questa deve essere piena, non si possono piazzare queste persone da qualche parte". Una motivazione che puzza di pretesto lontano un miglio. Dunque un tweet sferzante, ma efficace.
Ma noi speriamo che Rollandin se ne penta e faccia vedere cosa sa fare il grande cuore dei valdostani, gente montanara, fiera ma generosa e accogliente, come scriveva Giorgio Bocca, che a La Salle aveva il suo "buen retiro". E come i valdostani speriamo che sappiano fare lo stesso i trentini: finora ne accolgono tra le loro dolomiti una percentuale ridicola, l'uno per cento. O la Basilicata, popolo di immigrati in America e nel Settentrione, che attualmente ospita un'analoga infima quantità (meno di mille). E come la Basilicata facciano vedere di che pasta sono fatte anche l'Umbria, l'Abruzzo e il Molise, la Liguria, (che ne ospita il 2 per cento), e soprattutto la Sardegna, l'isola di un milione di abitanti che ha un altro milione di figli di questa terra sparsi in tutto il mondo.
E che dire del Veneto, terra di emigranti per eccellenza? Nel dopoguerra li chiamavano i meridionali del Nord. Hanno contribuito ad accogliere i migranti "forzati", i profughi della guerra, con un misero quattro per cento, così come la Toscana, mentre l'Emilia Romagna si è sforzata ed è salita al 5. Davvero i romagnoli con le loro infinite catene di alberghi non possono ospitare qualche profugo in più? Coraggio, piemontesi e calabresi, siete due popoli che vi siete integrati al tempo della grande emigrazione nel triangolo industriale, potete certamente ospitare più di ottomila profughi nelle vostre due regioni di appartenenza. E anche voi, campani, pugliesi e lombardi, attestati all'otto-nove per cento: seguite l'esempio di Sicilia e Lazio, che insieme accolgono il 34 per cento degli immigrati richiedenti asilo. Altrimenti non c'è molta differenza tra noi e l'Europa "fredda", quella degli Stati del Nord che si rifiuta di accogliere gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste. C'è un'Europa "fredda" anche dentro lo stivale italiano e quindi anche nel nostro cuore: non lamentiamoci quando parliamo di egoismo della perfida Unione.