Eesiste anche la povertà sanitaria: seicentomila italiani non hanno potuto acquistare farmaci nell’ultimo anno. Rispetto al 2020, sono 163.387 in più coloro che hanno avuto serie difficoltà. Un aumento che deriva dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, che ha arrecato gravi danni alla salute e al red-dito di milioni di cittadini. È quanto emerge dal 9° Rapporto “Donare per curare - povertà sanitaria e donazione farmaci”.
Nonostante l’esistenza del Servizio sanitario nazionale, che dovrebbe avere una vocazione universalistica, il 42,2 per cento della spesa farmaceutica è a carico delle famiglie, che nel 2020 (ultimi dati disponibili) hanno speso 8,7 miliardi di euro su un totale di 20,5 miliardi. Insomma, quasi un terzo della spesa ricade sulle spalle di chi già paga le tasse per ottenere alcune prestazioni pubbliche. In ogni caso, la pandemia proporzionalmente ha inciso su tutti, poveri e non poveri: nel 2020 il 15,7 per cento delle famiglie italiane (4 milioni 83 mila famiglie) ha risparmiato sulle cure, limitando il numero delle visite e degli accertamenti o facendo ricorso a centri diagnostici e terapeutici più economici.
Sono dati che fanno riflettere e ci danno un’indicazione sulla crisi del Sistema sanitario nazionale che va riformato, soprattutto per garantire ai meno abbienti il diritto alla salute sancito dalla Costituzione.