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Giornalista e docente di Teoria e tecnica dei media all'Università Cattolica

Gli ormoni danno alla testa della "iena"

Se non fosse un’immagine poco elegante, diremmo che la “iena” Enrico Lucci davanti alle neo-ministre Maria Elena Boschi e Marianna Madia ha fatto la pipì fuori dal vaso. Non è la prima volta che gli succede, ed è un motivo di rammarico perché lui – giornalista professionista – in altre occasioni ha dimostrato che il suo stile irriverente può anche servire a smascherare l’ignoranza di certi politici o personaggi noti, oppure per sbeffeggiare con intento moralizzatore i comportamenti sociali scorretti.
Stavolta ha pesantemente esagerato, da tutti i punti di vista, importunando in modo asfissiante le due dirette interessate con domande aggressive e volgari doppi sensi non soltanto volgari ma anche per nulla divertenti. Come se essere una donna di bell’aspetto e rivestire incarichi di governo fosse una colpa.

L’inviato della fortunata trasmissione di Italia 1 ha calpestato il buon gusto prima ancora che il rispetto istituzionale e, secondo qualcuno, ha oltrepassato anche la soglia di ciò che è consentito dal Codice penale. Lasciando alla magistratura l’incombenza di accertare – e punire – l’eventuale reato, non è azzardato affermare che l’aggressione verbale di Lucci è ampiamente riconducibile a una vera e propria molestia sessuale. Le due interlocutrici sono state brave a fare buon viso a cattivo gioco, non rintuzzando le provocazioni di Lucci e cercando garbatamente di fargli capire quanto il suo comportamento fosse fuori luogo.

Non senza vincere una certa riluttanza, vale la pena riportare il dialogo fra Lucci e l’on. Boschi (in corsivo le parole evidenziate dal tono di Lucci).
Enrico Lucci: “A Maria E’, sei una f..a strepitosa!”
Maria Elena Boschi: “Oggi… dai, oggi lasciami…”
Lucci: “Ma perché ti hanno messa proprio ai rapporti con il Parlamento”
Boschi: “Buongiorno…”
Lucci: “…Ai rapporti con i membri del Parlamento? Come pensi di cavartela?”
Boschi: “Adesso basta…”
Lucci: “Ci hai ragione” Oggi è una cosa…”
Boschi (cortesemente): “Sei esagerato”
Lucci (guardandole i fianchi): “…una cosa esagerata, la sua forza attrattiva… Però te posso fa’ i miei complimenti?”
Boschi: “Grazie”
Lucci: “Sei una stra-f..a!”
Dello stesso tenore le parole irriverenti rivolte all’on. Marianna Madia, all’ottavo mese di gravidanza: “Come fai ad allattarlo se ti esce? Tiri fuori la zinnetta in Parlamento?”. E ancora: “Perché ti hanno fatto ministro a te e non a me? Solo perché hai la pancia?” (con lui che scopre la sua mentre parla).

Qual era l'obiettivo di queste incursioni che, pur fatte in luoghi aperti nei confronti di due personaggi pubblici, hanno l’aria di essere violazioni della privacy e, prima ancora, della buona educazione?
Si volevano mettere in ridicolo due donne ministro per la loro
avvenenza?
Si pensava di strappare una risata sguaiata al pubblico a casa con
battutacce da caserma?
Si cercava di indurre le dirette interessate a una
reazione indispettita (che, peraltro, sarebbe stata più che giustificata)?

Si possono anche discutere motivazioni e opportunità di un incarico di governo e perfino l’ironia è tollerata, ma a patto che il rispetto personale non venga mai meno.
Qui non è questione di “sessismo”, ma di genuina
maleducazione.
Probabilmente, nonostante l’età e i capelli brizzolati, per qualche strano motivo Enrico Lucci si (ri)trova in quella fase di scoperta della sessualità propria e altrui, tipica della preadolescenza, che evidentemente mette in crisi non solo gli ormoni ma anche i neuroni...


03 marzo 2014

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