Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 05 novembre 2024
 

Bagnasco: la vita è una melodia a quattro mani, le mie e quelle di Gesù

Il cardinal Angelo Bagnasco nella sua catechesi ha parlato di misericordia, come atto verso se stessi in primo luogo e verso gli altri di conseguenza. «Solo chi ha ricevuto misericordia può essere misericordioso» ha ricordato ai giovani presenti  l'arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana. Un invito alla riflessione quindi, all'esame di coscienza nel silenzio e nella solitudine, positivi per una crescita personale: solo riconoscendo i propri sbagli e sentendo la misericordia divina possiamo comprendere e perdonare gli altri.

La nostra vita è una melodia da suonare a quattro mani: le nostre e quelle del Signore. Possiamo anche sbagliare qualche nota, ma Egli ci mostrerà la sua infinita misericordia. A proposito di autoanalisi e accettazione il cardinale ricorda che non sono i nostri genitori ad aver voluto proprio noi così come siamo, ma Dio, con i nostri difetti ma con la possibilità di migliorarci.

Riguardo al rapporto dei giovani con i social media, tema che a noi del social team preme molto, cardinale Bagnasco ha precisato: «stare connessi non vuol dire essere in relazione”. La conoscenza deve passare attraverso il contatto. I falsi miti che ci spingono a stare sempre connessi sono illusori, non vanno ascoltati. Il tempo per il silenzio è necessario per migliorarsi e coltivare le relazioni. La fragilità dei giovani sta nella difficoltà di vivere situazioni e relazioni, proprio per questo i giovani nella Chiesa devono sentirsi a casa, come in famiglia, e poter intessere relazioni autentiche. Il cardinale ha invitato le nuove generazioni ad essere forti e ad avere il coraggio di andare contro corrente.

Ciò che si coglie da brevi interviste all’uscita dalla catechesi rispecchia con fedeltà il pensiero del cardinale Bagnasco. Anche i giovani concordano che i network devono essere solo un mezzo e non l’unico luogo dell’incontro vero e proprio.

Chiara Piaia


30 luglio 2016

 
Pubblicità
Edicola San Paolo