Ci siamo, streaming di musica illimitato da Google, gratis per 30 giorni. E così il colosso digitale di Mountain View insegue da vicino (con il fiato sul collo di un catalogo immenso) Spotfy e lascia nella polvere iTunes di Apple, che con la sua iRadio in streaming non è ancora decollato. Bruciato sul tempo il temibile concorrente di Cupertino (forse, con Steve Jobs ancora vivo, non sarebbe accaduto).
Insomma, è partito stamattina il nuovo servizio a sottoscrizione di Google, si chiama Google Play Music Unlimited: milioni di canzoni e di brani di tutti i generi, anche i capolavori della classica (chi scrive sta ascoltando in streaming dal pc la terza Sinfonia di Brahms nell'interpretazione dei Berliner diretti da karajan), da gustare su tutti dispositivi possibili, desktop da casa, portatile su un treno, smartphone, tablet. Ed è un servizio Unlimited di nome e di fatto, perché dà accesso illimitato a un catalogo gigantesco di musica: dalle etichette più grandi, alle principali case discografiche indipendenti e locali.
E come nel caso di Spotfy, con Google Play Music Unlimited è possibile creare una radio personalizzata che trasmette senza interruzioni pubblicitarie. Si può aggiungere, modificare, riorganizzare la propria personale "stazione radio", scoprire le novità, navigando tra le tracce che suggerite da un team musicale di esperti o cercando per genere: davvero presenti tutti, dal metal alle colonne sonore, dall'opera al cabaret. Un pulsante, "ascolta ora", mette in evidenza gli artisti e le stazioni radio che il team di Google pensa possa piacere all'abbonato e dà accesso immediato alla library musicale.
E se milioni di canzoni non bastano, il nuovo servizio di Google consente comunque di associare la raccolta musicale "infinita" alla nostra personale, caricando i nostri cd, lp, 33 e 45 giri. Si possono infatti conservare online gratuitamente fino a 20.000 tracce musicali e ascoltarle insieme al catalogo musicale fornito da Unlimited, su tutti i dispositivi Android e online, sul sito: play.google.com. Facendo "pin" sugli album o sulle playlist musicali, queste saranno disponibili anche offline, mossa indispensabile se su smartphone o tablet non si ha una scheda dati che mette al riparo da salassi dovuti allo streaming prolungato.
Si può testare gratuitamente il servizio a partire da oggi per un mese. Chi segue questo blog lo sta facendo e il Google Play Music Unlimited è davvero ottimo, streaming immediato, facilità di navigazione tra le tracce e un'impaginazione anche più scorrevole e intuitiva di Spotfy. Grazie a un'offerta di lancio, si pagheranno solo 7.99 euro per i mesi successivi qualora si decida di sottoscrivere il servizio. Il prezzo per chi sceglierà di sottoscrivere Google Play Music Unlimited dopo il 15 settembre sarà invece di 9.99 euro al mese, sempre con 30 giorni di prova gratuita.
Che dire? E' come avere un'immensa discoteca a disposizione, quella che ognuno di noi ha sempre sognato, rinunciando ovviamente per motivi di soldi: i dischi costano, e anche troppo. La differenza oggi sta proprio qui: lo streaming mi permette di "accedere" alla musica senza "possederla", di ascoltare, provare, confrontare tutti i brani che vogliamo (questo vale soprattutto per gli appassionati di "classica" che amano mettere a confronto diverse interpretazioni) senza esserne "proprietari". Dunque, si realizza pienamente, anche nella musica, l'intuizione dell'economista Jeremy Rifkin, che in un suo celebre libro, L'era dell'accesso, la rivoluzione della new economy, ha anticipato la tendenza ad "accedere" alle cose che servono senza più il bisogno e la necessità di "possederle" fisicamente.