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giovedì 03 ottobre 2024
 

A 65 anni in trincea nella "battaglia della vita"

Con l’entrata nella terza età, superati i 65 anni, si scende in “trincea”, nella battaglia della vita. Accanto agli acciacchi noti e a nuovi che il corpo che invecchia produce, a livello spirituale, per chi è attento alla sua vita interiore, si scoprono cambiamenti sorprendenti. Scompaiono molte ansie e timori, tipici dei giovani che vogliono crearsi una posizione e farsi largo nel mondo. Assumono una luce diversa aspetti trascurati perché pressati dall’assillo della autoaffermazione, di stare al passo con una società sempre più esigente e competitiva. Aumenta il valore attribuito a piccole cose che rallegrano il cuore e infondono serenità: lo sguardo dei tuoi cari e di un amico, felice di incontrare il tuo; l’aiuto dato o ricevuto in un momento di debolezza; il ricordo struggente di tutte le traversie affrontate e superate in passato e quello dolce dei compagni di viaggio cui abbiamo voluto bene e che ci hanno lasciato. La paura di dover finire i propri giorni senza essere vissuti abbastanza si attenua e, chi è saggio, si prepara con la meditazione e la preghiera all’ultima prova che ogni uomo, per il suo compimento, deve affrontare: l’immersione totale e definitiva nel Mistero che ci avvolge. La mente ripensa sempre più spesso ai giorni dell’infanzia e della giovinezza. Fa capolino, silenziosa, la nostalgia di un ritorno a casa, di un abbraccio infinito, che dia un senso e trasformi in festa le lacrime che abbiamo sparso nel nostro cammino.

UN GIOVANE VECCHIO

Grazie per questa descrizione della terza età, dove emerge il valore riscoperto delle piccole cose che contano davvero e la vita oltre la morte che ci attende. Non tutto è rose e fiori in questo ultimo periodo della vita, specialmente se la malattia prende il sopravvento, ma è bene pensare soprattutto al bene che ancora possiamo fare in attesa dell’abbraccio infinito del Padre.


28 febbraio 2020

 
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