Quanto può giovare un sistema politico bipolare come quello auspicato da Renzi e il Cavaliere, come in America o in Inghilterra, a un Paese come il nostro, che da sempre è composto da una varietà di partiti, che significa anche varietà culturale, sociale e ideologica? E quanto giova ai cattolici italiani un modello di questo tipo, dopo l’irrilevanza ormai certificata dei politici che si dichiarano credenti nella Seconda Repubblica? Nessuno ha nostalgia della Dc, ma spaccare i politici cattolici in due come una mela quanta forza può dare loro al momento di decidere per questioni sensibili che hanno a che fare con il Vangelo? Domande che alcuni ritengono superflue, ma che a noi sembrano importanti per capire quale sarà il ruolo che i cattolici andranno ad occupare nella Terza Repubblica.Che almomento non pare molto diversa dalla Seconda (Berlusconi compreso).